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Caso Depardieu, lettera Me Too contro Macron: “Ha avallato cultura dello stupro"

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In una lettera pubblicata sul quotidiano Le Monde, centinaia di firmatari della missiva di MeTooMedia denunciano il comportamento del presidente francese, che aveva dato sostegno all'attore definendolo "un orgoglio per la Francia”, nonostante le accuse di stupri e aggressioni sessuali a suo carico. "Con le sue parole, lei ha avallato la cultura dello stupro ai vertici dello Stato invece di passare alla storia come il presidente del progresso nella causa delle vittime delle violenze coniugali, sessiste e sessuali”

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Il caso Depardieu sta continuando a dividere la Francia, generando polemiche sulla scia del sostegno dichiarato del presidente Emmanuel Macron all'attore da lui definito "un orgoglio per la Francia”, nonostante le accuse di stupri e aggressioni sessuali a suo carico. L'ultimo duro “j’accuse" rivolto a Macron dall'associazione MeTooMedia in una lettera aperta pubblicata sul quotidiano Le Monde. "Con le sue parole, lei ha avallato la cultura dello stupro ai vertici dello Stato invece di passare alla storia come il presidente del progresso nella causa delle vittime delle violenze coniugali, delle violenze sessiste e sessuali”, si legge nel testo. I firmatari, centinaia di uomini e donne, denunciano il comportamento del capo dell'Eliseo che "a parole vuole fare del suo mandato quello della lotta alle violenze contro le donne, ma in realtà la sua è solo una postura politica". 

Le polemiche contro Macron

In reazione alle ultime dichiarazioni di Macron in diretta tv - in cui ha criticato la "caccia all'uomo" contro Depardieu, affidandosi ai procedimenti giudiziari in corso - i firmatari deplorano "il suo totale disinteresse per la causa e la sua totale ignoranza sulla questione". Dal presidente della Repubblica si sarebbero aspettati un "riconoscimento del coraggio delle vittime sconosciute" invece del sostegno “all’attore popolare", a maggior ragione quando "un presunto innocente non è necessariamente innocente”. Secondo i detrattori, "la protezione speciale a Depardieu" sarebbe dettata da una specie di "preferenza nazionale". Emmanuelle Dancourt, presidente di MeTooMedia, ha spiegato che la lettera aperta è motivata dalla "violenza delle parole di Macron, dalla parte dei potenti", che per giunta "non è sincero, non ha la minima idea in merito a quello di cui parla, non conosce le violenze sessiste e sessuali".

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Sophie Marceau contro Depardieu

Ad esprimersi su Depardieu è stata anche l’attrice Sophie Marceau, secondo cui "la sua volgarità e provocazione sono sempre state il suo marchio di fabbrica", deplorando il fatto che "oggi venga accusato di ciò per cui è sempre stato incensato". Il volto iconico del cinema francese ricorda di "essersi sempre rifiutata di girare altri film" con Depardieu, dopo l'esperienza spiacevole sul set di Police nel 1985, del regista Maurice Pialat, quando aveva solo 19 anni. “All'epoca dissi pubblicamente che non sopportavo il suo atteggiamento, che era scortese e molto inappropriato. Molte persone poi si rivoltarono contro di me, facendomi sembrare la piccola peste. E in seguito ho sempre rifiutato i film con lui", ha raccontato Marceau a Paris Match. Nei mesi scorsi su Le Monde aveva dichiarato che "non ha mai osato toccarmi davanti alla squadra, altrimenti gli avrebbero dato un pugno in faccia. Ma con le povere costumiste".

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Il messaggio di sostegno a Depardieu

Nei giorni scorsi, 59 artisti avevano invece fatto pubblicare su Le Figaro un messaggio di sostegno a Depardieu, deplorando un "linciaggio dell'ultimo mostro sacro del cinema francese". I firmatari, tra cui Pierre Richard, Nathalie Baye, Carla Bruni, hanno denunciato "un fiume di odio, senza nuance, un amalgama totale" scaricato su Depardieu, “a scapito della presunzione di innocenza". L'attore oggi 74enne, che ha sempre negato le accuse, è al centro di diverse indagini dopo le formali denunce delle attrici Charlotte Arnould e Hélène Darras. Era stata invece archiviata nel 2019 quella sporta da Emmanuelle Debever, la sua prima accusatrice, morta suicida nella Senna all'inizio di dicembre. Altre 13 donne lo hanno accusato di violenza sessuale lo scorso aprile, nelle colonne di Mediapart, per fatti commessi sui set di film usciti tra il 2004 e il 2022. In Spagna la giornalista e scrittrice spagnola Ruth Baza ha sporto denuncia contro Depardieu per fatti risalenti al 1995, avvenuti a Parigi.

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