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Prima della Scala, 13 minuti di applausi per Don Carlo. Standing ovation per Liliana Segre

Spettacolo

Chiara Ribichini

Foto: Brescia - Amisano

L'opera di Giuseppe Verdi, diretta dal Maestro Riccardo Chailly, ha inaugurato la stagione del Piermarini. Sul palco un cast stellare  applauditissimo con Anna Netrebko, Francesco Meli, Luca Salsi, Michele Pertusi ed Elina Garança. Ha diviso invece la regia di Lluís Pasqual. Tanti gli ospiti in platea. Tra questi anche Patti Smith, Pedro Almodóvar e Ornella Vanoni

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13 minuti di applausi, standing ovation per la senatrice a vita Liliana Segre, qualche contestazione alla regia di Lluís Pasqual. Si chiude così questa Prima della Scala che ha visto il Don Carlo di Giuseppe Verdi inaugurare la stagione 2023/24 del Teatro più importante al mondo. Una serata che è stata anche l’occasione per festeggiare il riconoscimento da parte dell’Unesco del canto lirico italiano come patrimonio immateriale dell’umanità, come ha sottolineato lo stesso sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer in apertura. L’abbraccio di tutta la Scala alla senatrice Liliana Segre (FOTO), al centro del palco reale accanto al presidente del Senato Ignazio La Russa e al sindaco di Milano Beppe Sala, che del Piermarini è anche il presidente, ha spento le polemiche della vigilia proprio sulla disposizione dei posti. Polemiche che qualcuno ha provato a riaccendere dal loggione. “No al fascismo” si è sentito prima dell’Inno di Mameli. E “Viva l’Italia antifascista” subito dopo. Due voci isolate che il vicepremier Matteo Salvini, anche lui sul palco reale, ha commentato così: “Se uno viene alla Scala ad urlare o agli ambrogino a fischiare ha un problema. Alla Scala si viene per ascoltare, non per urlare". Commento simile a quello del governatore lombardo Attilio Fontana: “Vince la musica, vince la Scala”.

 

Segre: "Mi è mancato Mattarella"

 

La senatrice a vita Liliana Segre ha voluto ribadire il suo legame con la Scala: “Ho iniziato dal loggione, sono un’abbonata ma oggi è un giorno da ricordare”. E ha aggiunto: “Per me è stata una serata bellissima, mi è mancato Mattarella ma per il resto tutto perfetto".

SUl palco un super cast

 

A parlare poi è stata solo la musica di Verdi diretta dal maestro Riccardo Chailly che ha scelto la versione rielaborata da Verdi proprio per la Scala del 1884. Una versione in 4 atti, più snella e agile. Sul palco un cast stellare (FOTO) con Francesco Meli, Luca Salsi, Anna Netrebko e Michele Pertusi che ha scelto di andare in scena nonostante qualche problema alla voce (annunciato dopo il secondo intervallo dal sovrintendente Meyer) dovuto a un raffreddamento. Ma il pubblico lo ha accolto e sostenuto nel difficile ruolo di Filippo II.

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Regia che divide 

 

Qualche contestazione e fischi per il regista Lluís Pasqual. Una regia probabilmente ritenuta troppo statica. Più volte Pasqual aveva sottolineato in questi giorni la scelta di una regia classica e semplice per mettere i cantanti a proprio agio. E anche a Sky Tg24, al termine della Prima, ha ribadito: “Io adoro i cantanti e adoro lavorare con loro. Poi il resto si può raccontare in un modo o in un altro. Può piacere o no e non fa niente. La cosa importante è sostenerli perché loro possano fare musica”.

Apprezzamenti anche per il coro guidato da Alberto Malazzi e le voci principali.

 

Almodóvar, Vanoni e Patti Smith tra gli ospiti

 

Tanti gli ospiti presenti in sala. Primi tra tutti le stelle del corpo di ballo scaligero: le étoile Nicoletta Manni e Roberto Bolle (L'INTERVISTA A SKY TG24) e i primi ballerini. Il soprano Raina Kabaivanska (che è stata Elisabetta nel 1964 con Gabriele Santini e nel 1969 con Claudio Abbado) e poi le cantanti Ornella Vanoni e Patti Smith, l'artista Francesco Vezzoli, il regista spagnolo Pedro Almodóvar, che si è detto molto emozionato per la sua prima volta alla Scala in un’opera che parla di una storia ambientata proprio in Spagna nella seconda metà del ‘500 (L'INTERVISTA A SKY TG24), l'attore francese Louis Garrel.