Don Carlo, alla Prima della Scala presenti La Russa e Liliana Segre. FOTO
La senatrice Liliana Segre è stata tra i primi ad arrivare, accompagnata dal sindaco di Milano Beppe Sala: “Sono un’abbonata, sono partita dal loggione e questo è un bel punto da ricordare”. Il presidente del Senato: “Mi aspetto una grande serata di musica”
- Tanti i politici che sono arrivati alla Scala di Milano per assistere al Don Carlo di Giuseppe Verdi. Assente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a prendere fisicamente il suo posto è la senatrice a vita Liliana Segre che siede al centro del palco reale con il sindaco di Milano Beppe Sala e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Presenti anche il vicepremier Matteo Salvini, la ministra Maria Elisabetta Casellati e il governatore della Lombardia Attilio Fontana
- La senatrice a vita è arrivata con il sindaco Beppe Sala per la prima del Don Carlo di Verdi."Sono una abbonata della Scala, sono partita dal loggione e questo è un bel punto da ricordare”, ha detto. Al suo ingresso nel palco reale è partito un caloroso applauso. "Ho dedicato a Liliana Segre il mio discorso di insediamento al Senato, è una amica ed è un esempio. Tramanda la memoria di popoli e fa rivivere attraverso la sua storia quello che nel mondo non dovrebbe accadere": sono le parole della ministra Casellati entrando alla Scala
- Parlando della Prima della Scala, a cui assiste seduta al posto che solitamente spetta al Capo dello Stato, Segre ha detto: "Mi manca Mattarella. Io non ho fratelli né sorelle ma gli voglio bene come a un fratello". Riguardo alla serata "mi piace moltissimo". Quest'anno "gentilmente - ha concluso - il sindaco e La Russa mi hanno chiesto di venire nel palco reale. Mi manca Mattarella. Mi invitava sempre nel palco reale durante gli intervalli"
- All'arrivo in molti sono andati a salutare la senatrice a vita che ai giornalisti ha risposto: "Tutti vogliono sedersi di fianco a me? Bene, meno male"
- "Mi aspetto una grande serata di musica": è quanto ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa all'ANSA alla Scala per la prima del Don Carlo
- "La Prima della Scala è una vetrina sul mondo. La lirica ormai è patrimonio dell'Unesco e oggi assistere a questa Prima di un'opera della maturità di Verdi, che un po' si allontana dalla linea drammaturgica, è davvero un grande piacere, con cantanti straordinari. Quindi è una gioia per il cuore". Così la ministra per le riforme istituzionali Elisabetta Casellati
- Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, arrivando alla Scala, si è detto "orgoglioso" che Milano oggi sia al centro del mondo con la Prima. "Infatti - ha commentato - ho scelto Milano per il G7 dei trasporti ad aprile. Sono ministro di tutta Italia ma sono sono nato qui e per me Milano è Milano"
- Il direttore d'orchestra Riccardo Chailly ha aperto la serata con l'inno di Mameli. Prima dell'esecuzione, dal loggione, si è sentito un grido "no al fascismo alla Scala" e al termine dell'inno "viva l'Italia, viva l'Italia antifascista". Il commento di Salvini sull'accaduto: "Se uno viene alla Scala a urlare o agli ambrogini a fischiare ha un problema". "Alla Scala si viene per ascoltare, non per urlare", ha aggiunto. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha invece detto di non aver sentito l'urlo
- "Il canto lirico è uno strumento formidabile per diffondere la lingua italiana, molti la studiano proprio perché appassionati di opera lirica", ha detto il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, commentando la decisione dell'Unesco di inserire la pratica nella lista del patrimonio immateriale mondiale
- "Per quello che rappresenta Liliana Segre è più che doveroso che sieda nel palco reale al posto di Sergio Mattarella alla Prima della Scala", è quanto ha affermato il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi. Arrivando in teatro, il sottosegretario ha sottolineato che "la sua presenza assume un significato importante, simbolico con quello che succede nel mondo" e in particolare in Medio Oriente
- “Le polemiche capitano sempre alla Scala, lo sappiamo tutti”, così Livia Pomodoro ha smorzato le polemiche della vigilia sulla posizione delle autorità nel palco reale. "Mi aspetto che questa sia una classica prima della Scala", ha detto l'ex presidente del tribunale di Milano
- "Alla fine, vince sempre la Scala. Più forte delle polemiche e delle provocazioni, il nostro Teatro, soprattutto nella giornata di Sant'Ambrogio, si eleva su tutto e con la sua maestosità si impone come eccellenza lombarda di cui tutti gli Italiani vanno fieri". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, poco prima dell'inizio del 'Don Carlo' al Teatro alla Scala di Milano
- Come avviene tradizionalmente, alcune autorità sono andate nel camerino di Riccardo Chailly per salutare il maestro come il sindaco Giuseppe Sala, il sovrintendente Dominique Meyer e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Ieri i rappresentanti della Cgil e di Anpi Scala avevano detto che non avrebbero partecipato a un eventuale momento di saluto con il presidente del Senato
- Il presidente del Senato Ignazio La Russa non ha lasciato il palco reale durante il primo intervallo del Don Carlo che inaugura la stagione lirica della Scala ma si è fermato a parlare nel retropalco, fra l'altro con la senatrice a vita Liliana Segre
- Alla prima della Scala di Milano non poteva mancare il sindaco del capoluogo lombardo che è anche presidente e padrone di casa del teatro (nella foto, Sala con la compagna Chiara Bazoli)
- La deputata Laura Ravetto è arrivata elegantissima, in nero, all'apertura della stagione lirica del teatro alla Scala
- Alla prima della Scala della stagione 2023/2024 è arrivato anche il senatore a vita ed ex presidente del Consiglio Mario Monti. "Ieri mi hanno invitato nel Palco Reale, ho apprezzato e ringraziato ma mi sembrava sufficientemente affollato di autorità": ha detto il senatore seduto in platea insieme alla moglie. "Ho apprezzato che mi abbiano invitato, ma in questa fase penso che una persona come la senatrice a vita Liliana Segre dovrebbe essere sempre nel palco Reale. Poi - ha aggiunto - io ho il privilegio di avere un posto cardine in platea"
- Presente per il Don Carlo di Verdi anche Corrado Passera, l'ex ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013, durante il governo Monti
- Alla Scala con un pensiero a Giulia Cecchettin e a Giulia Tramontano e a tutte le vittime del femminicidio: alcune ospiti hanno voluto sfatare la tradizione che vieta il rosso a teatro per mandare un messaggio contro la violenza sulle donne. Sabina Negri, drammaturga, ha indossato delle scarpe rosse, mentre il chirurgo plastico Dvora Ancona si è fatta realizzare un abito rosso da Antonio Riva. Tra gli ospiti, anche una signora con un segno rosso sul viso (nella foto, Dvora Ancona)