Noemi: "Quel confronto con Michelle Hunziker a Sanremo 2018 mi fece molto soffrire"

Spettacolo

Camilla Sernagiotto

©Getty

La cantante si è aperta sul dolore da lei provato nel 2018, quando fu accostata a Michelle Hunziker sul palco dell'Ariston, all'epoca in cui la musicista era a sua detta in sovrappeso. “Ero molto in carne”, ha sottolineato. È stato quello il momento in cui ha deciso di iniziare un percorso per cambiare totalmente vita e aspetto, come ha appena confessato in un'intervista alla trasmissione di Rai 2 "Belve"

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Noemi si è aperta sul dolore da lei provato nel 2018 durante il Festival di Sanremo, quando venne accostata Michelle Hunziker.

All'epoca la musicista era in sovrappeso, come lei stessa ha dichiarato ("Ero molto in carne", queste le sue parole) e ora racconta che proprio quello è stato il momento in cui ha deciso di cominciare un percorso per cambiare totalmente vita. E aspetto.
La confessione arriva in occasione di un'intervista a Belve, la trasmissione di Rai 2, andata in onda in seconda serata ieri, 22 novembre.

La puntata in cui Noemi si racconta ha passato al setaccio tanti aspetti della carriera e della vita personale dell'artista romana, che in questo caso ha scelto di raccontarsi senza filtri.
Tra le varie tematiche toccate, c'è stata anche quella della sua immagine. Noemi ha affermato che la sua immagine pubblica era da lei percepita come ben lontana rispetto a ciò che sentiva, motivo per cui ha voluto modificarla.

La conduttrice Francesca Fagnani le ha domandato: “Quando ha avuto la percezione di toccare il fondo?”. E Noemi ha risposto prontamente con le seguenti parole: “A Sanremo 2018. Oggi si parla molto di body shaming, ma si vede che all’epoca non era di moda”. Poi ha spiegato nel dettaglio a cosa si riferisce: “Ero a Sanremo, ero molto in carne. C’era Michelle Hunziker che aveva un vestito simile al mio, aperto sul davanti. Hanno fatto un meme, da una parte lei e da una parte io: ‘Quando lo ordini su ‘Wish’ vs. Quando ti arriva a casa’”.

Noemi è una delle artiste maggiormente cambiate nell’aspetto

Nel panorama della musica italiana, Noemi è una delle artiste che è più cambiata negli anni per quanto riguarda l'aspetto fisico.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso pare sia stato proprio il confronto con Michelle Hunziker sul palco dell'Ariston, accostamento avvenuto quattro anni fa.
Essere accostata al fisico statuario di Hunziker l’ha addolorata: "Mi sono sentita ferita, messa in discussione come donna. E poi in quella foto ho sentito tutta la mia sofferenza. Mi sono fatta un pianto quella sera. Là ho percepito per la prima volta il mio malessere".

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Il percorso per cambiare forma fisica

Quel dolore l'ha portata a una consapevolezza: non si sentiva bene con il proprio corpo, non era a proprio agio con quel tipo di aspetto fisico. Da quel momento in avanti ha iniziato un percorso per cambiare radicalmente la sua forma fisica, che oggi appare molto più tonica rispetto al 2018.

Ma chiariamoci: non c'è una silhouette giusta e una sbagliata (questo discorso vale solo quando la salute non viene compromessa, chiaramente, perché in quei casi la silhouette è sì sbagliata). Parlando di casi in cui invece la salute non viene messa a repentaglio, non c'è una body shape giusta e una sbagliata ma soltanto una body shape in cui ci si sente a proprio agio e una che invece non ci fa stare bene.

Dato che la forma fisica che fa stare bene Noemi è quella di oggi, più tonica e atletica, ben venga che la musicista abbia deciso di abbracciarla.
Sottolineiamo questo concetto perché in rete alcuni commenti puntano sul fatto che Noemi non sia quindi una paladina di quel body positive che oggi è importantissimo. Parliamo del movimento sociale che cerca di dare una giusta rappresentazione a quei corpi non convenzionali sui media, quelle forme che lo spettacolo e la moda non menzionano proprio oppure menzionano in maniera sbagliata (e nociva). Chiaramente non sentirsi a proprio agio con una forma fisica in sovrappeso - “ero molto in carne” afferma Noemi - non si iscrive alla tendenza dell'accettazione di sé, qualunque sia la taglia e la silhouette. Tuttavia se un cambiamento fa stare meglio una persona, ben venga quel cambiamento. Perché come la transizione di genere è da rispettare, anche la transizione di qualunque altra caratteristica di noi stessi è ugualmente importante e assolutamente da accettare (anzi: proprio da abbracciare in maniera calorosa) se va a migliorare la qualità della vita di una persona.

LRDL

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Noemi va controcorrente anche per quanto riguarda i commenti sessisti

Nel corso dell'intervista rilasciata il 22 novembre al programma Belve, Noemi ha raccontato anche un altro episodio della sua carriera che potrebbe far storcere il naso a qualcuno.
L’artista ha parlato della prima volta in cui ha aperto un concerto di Vasco Rossi, raccontando che il pubblico ha iniziato a cantarle un coro da stadio, il tristemente celebre “Ollellé ollallà faccela vedé faccela toccà”. Ma lei non ha bacchettato le persone che hanno pronunciato i commenti sessisti, anzi: addirittura si è unita al coro!
“Vengo dalle pizzerie, mi sono messa a cantare insieme al pubblico. E loro mi hanno preso in simpatia e mi hanno applaudita”, ha spiegato Noemi.

Chiunque pensi di criticarla per non aver sottolineato che quel coro è un coro sessista che offende le donne e le considera alla stregua di oggetti, facendo inoltre ironia su qualcosa di molto grave come la violenza sessuale e gli abusi, si fermi a riflettere un momento. Si metta innanzitutto nei suoi panni: una ragazzina (era giovanissima al tempo) su un palco di fronte a migliaia di persone. E apprezzi il fatto che con la loro stessa arma è riuscita a far passare qualcosa di molto importante: quella ragazzina sul palco non è affatto un oggetto ma, anzi, una persona così sensibile e intelligente da essere riuscita a capovolgere qualcosa di deprecabile (il coro sessista) per renderlo un coro di giubilo che unisce.

Probabilmente le persone che inizialmente cantavano quel coro per metterla in imbarazzo hanno imparato una lezione preziosa, una lezione ancora più penetrante perché il messaggio non viene veicolato dall'indignazione e dall'aspra critica ma dall'intelligenza, dall'empatia e dalla simpatia.

Quindi possiamo dire che quel “Ollellé ollallà faccela vedé faccela toccà” ha fatto vedé e toccà a tutti quanti davvero qualcosa: l'intelligenza di Noemi.

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