Maison Valentino di nuovo a Roma con la sua Haute Couture per una sfilata evento. Passerella da piazza Mignanelli, storica sede dell’atelier, a piazza di Spagna e Trinità dei Monti per il Manifesto di Valentino firmato Pierpaolo Piccioli.
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“Essere qui oggi è un sogno. Roma è il teatro quotidiano di Valentino”. Per il direttore creativo di Valentino portare la sua Haute Couture in piazza Mignanelli, sede dello storico atelier, è davvero un sogno.
Una passerella lunga 600 metri, che dalla sede della maison arriva fino a piazza di Spagna e a Trinità dei Monti.
“23 anni in un giorno”, scrive Pierpaolo Piccioli nella sua lettera, “Piazza di Spagna, Roma, il posto dove non esiste un limite temporale perché qui esiste tutto e tutto insieme.”
La scalinata di Piazza di Spagna è la stessa di allora, ma la fotografia che il couturier racconta attraverso questa sfilata è completamente diversa. Non è la foto di un lifestyle, ma di una community fatta di individui che hanno gli stessi valori. I segni ci sono ancora tutti: le rouches, la leggerezza, i volumi, i fiocchi, ma sono guardati con occhi diversi.
The Beginning, la community di Valentino
La collezione si chiama ‘The Beginning’, perché l’Alta Moda è sempre un nuovo inizio. Non un omaggio né una celebrazione nostalgica ma una conversazione ideale ed intima tra Pierpaolo Piccioli e Valentino che ora dopo 23 anni acquista piena consapevolezza.
“Valentino è la mia storia”, racconta il direttore creativo, “ma è anche presente e futuro.”
Per la prima volta più di 40 ragazze nere, ragazze asiatiche, ragazzi vestiti da donna, ragazze di età diversa. Uno stage così importante diventa accessibile anche a chi ha caratteristiche estetiche che non rientrano in canoni prestabiliti. Persone non manichini, tutte con la propria storia. “Non voglio fare nessuna provocazione, voglio trasmettere un messaggio di bellezza che risulti semplicemente bello.
Pierpaolo Piccioli: "Non mi interessa fare i vestiti, a me interessa fare moda.”
Piazza di Spagna diventa così un luogo per dare centralità alla periferia, per dare spazio a quello che lì può accadere ma che non viene ufficializzato. Perché la moda è molto più che fare vestiti.
"Voglio dare ufficialità e dignità a quello che ancora è periferico”, spiega Piccioli. “Un ragazzo vestito da donna o una modella curvy su una rivista patinata sono cool ma non sono ufficiali, io voglio renderli ufficiali.”
“In un momento in cui la democrazia è negata voglio reagire all’oscurantismo con la bellezza, perché la potenza dell’immagine può raccontare anche la politica.
La magia della moda fatta bene
80 le persone che da sei mesi lavorano a questa collezione, ma quando la moda è fatta bene sa cancellare anche gli sforzi. Quel lavoro meticoloso che sta dietro ad ogni rouches.
La moda deve sapere esprimere quella magia che rende spontaneo ciò che invece è frutto di un duro lavoro. ‘This is the Beginning, this is us’. Le sarte e i sarti che hanno lavorato ad ogni singola cucitura e che Pierpaolo Piccioli chiama a raccolta per scendere, gradino per gradino, dalla stessa scalinata percorsa nel 1985 da Valentino Garavani insieme alle sue di sarte, immortalate con il couturier in una celebre fotografia che il direttore creativo della maison ha ricordato sulla sua pagina Instagram.
Una sfilata emozionante e carica di significati, che unisce ieri e oggi ma che sa guardare al futuro.
Valentino e il legame con Roma
Ospiti della sfilata gli studenti di 5 scuole di moda del territorio, un’importante attività di sostegno e supporto dei giovani creativi.
Dopo lo show il private dinner alle Terme di Caracalla, i cui mosaici verranno restaurati grazie al supporto della Maison Valentino. Dal 10 al 12 luglio verranno invece aperti per la prima volta alla città gli archivi dell’atelier, una selezione di capi dal 1950 al 1973.
Tra le celebrities presenti allo show Anne Hathaway, Kate Hudson, Naomi Campbell, Drusilla Foer, Elodie, Laura Pausini, Kasia Smutniak.