
Scala, in scena La Gioconda. Il regista Livermore: "Come 8 stagioni di una serie tv". FOTO
L'opera di Amilcare Ponchielli torna in scena al Piermarini dopo 25 anni con un nuovo allestimento del regista che alla Scala ha firmato le ultime quattro inaugurazioni di stagione. Livermore ha creato una Venezia onirica che si ispira a Fellini e al fumettista Moebius. Sul podio il maestro Frédéric Chaslin. Nei panni della protagonista Saioa Hernández in alternanza con Irina Churilova. Nel cast: Daniela Barcellona, Stefano La Colla, Roberto Frontali, Erwin Schrott e Anna Maria Chiuri
La Gioconda di Amilcare Ponchielli, che alla Scala ha avuto la sua prima assoluta l’8 aprile 1876, torna in palcoscenico a 25 anni dall’ultima produzione in un nuovo allestimento con la direzione di Frédéric Chaslin e la regia di Davide Livermore. Da oggi fino al 25 giugno
Davide Livermore spiega la sua Gioconda a Sky TG24. VIDEO
Il cast schiera nelle parti principali Saioa Hernández in alternanza con Irina Churilova (la Gioconda), Daniela Barcellona (Laura), Stefano La Colla (Enzo Grimaldo), Roberto Frontali (Barnaba), Erwin Schrott (Alvise Badoero) e Anna Maria Chiuri (la cieca)
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Le scene sono di Giò Forma, i costumi di Mariana Fracasso e i video di Gep Cucco. Il Coro è diretto da Alberto Malazzi, mentre la coreografia firmata da Frédéric Olivieri coinvolge gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala impegnati nella celebre Danza delle Ore

La Gioconda di Amilcare Ponchielli è un'opera che non è rappresentata spesso. Non tanto perché è lunga ma perché "richiede un cast di grandi voci, sei mostri canori" come ha sottolineato il direttore d'orchestra Frédéric Chaslin

Protagonista dell'allestimento, ha spiegato il regista Davide Livermore, che alla Scala ha firmato le ultime quattro inaugurazioni della stagione, è Venezia. Una Venezia onirica come quella che percepisce la Cieca, una realtà ispirata dal Canova di Fellini e dalla Venezia Celeste di Moebius, che l'ha immaginata senz'acqua su un baratro
Davide Livermore racconta la sua Gioconda a Sky Tg24. VIDEO
Qui si svolge la vicenda (complicatissima e di certo non realistica) della figlia della Cieca, Gioconda, innamorata di Enzo, a sua volta innamorato e amante di Laura, sposata con Alvise e di Barnaba che vuole avere Gioconda e per questo ordisce trame che poi lei cerca di sventare. "Sono otto stagioni di una serie Netflix compresse" ha sintetizzato Livermore
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La Gioconda debuttò proprio alla Scala nel 1876 e per circa cinquant'anni è rimasta stabilmente in repertorio diretta da maestri come Arturo Toscanini e Antonino Votto, interpretata da cantanti come Giuseppe Di Stefano e Maria Callas

I costumi mescolano epoche diverse, scegliendo abiti dei primi del Novecento per i protagonisti ma anche del XVIII secolo per le maschere e i personaggi della città. Un discorso a parte meritano gli abiti dei sicari di Barnaba, che si ispirano ai Pulcinella del Tiepolo. Personaggi grotteschi e minacciosi, che ricordano i costumi dei protagonisti di Arancia Meccanica di Kubrick

"Ho smontato i magazzini della Scala - sottolinea sorridendo la costumista Mariana Fracasso - ho scelto la lucentezza della seta, immaginato costumi che galleggiassero sempre in una sottile nebbia"

Il lavoro scenografico è svolto attraverso una particolare sensibilità per la trasparenza dei materiali, come se le superfici cambiassero consistenza: gli edifici (tra cui la cupola di Palazzo Grimani dipinta sullo sfondo) sono fatti di tulle che appare solido o trasparente a seconda dell’illuminazione

"Il teatro è anche molto divertente nel raccontare quelle cose che nella vita accadono e magari non hanno spiegazione" sottolinea il regista Livermore. E aggiunge: "Il finale è repentino e ci siamo molto divertiti a raccontarlo"
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"Il richiamo vero è quello di Ponchielli e Boito. Noi raccontiamo questa storia qui, il citazionismo serve se è utile a raccontare la storia e la partitura che abbiamo di fronte per avvicinarla alla nostra contemporaneità" spiega a Sky TG24 il regista Davide Livermore
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"La cosa straordinaria di quest’opera è che ci si può sedere e vivere una sorta di saga dei sentimenti, meravigliosa" osserva Livermore

Nella foto Stefano La Colla nel ruolo di Enzo Grimaldo

Stefano La Colla (Enzo) e Daniela Barcellona (Laura)



Daniela Barcellona (Laura), Erwin Schrott (Alvise)

Saioa Hernández


Roberto Frontali, il cattivissimo Barnaba, e Saioa Hernández
