Madame, il discorso a Le Iene sull'accettazione di sé e sull'ansia: "Amiamo tutto di noi"

Spettacolo

Camilla Sernagiotto

©Getty

La cantante è stata ospite dello show di Mediaset nella puntata del 2 novembre, affiancando Nicola Savino nella conduzione. Ha offerto al pubblico un emozionante discorso sull’accettazione di sé, raccontando di come sia stata vittima per anni dell’ansia. “Poi mi sono detta basta. Ho guardato in faccia l’ansia. Ho imparato a non essere schiava della fretta, a godermi i silenzi, il buio, a respirare, ad accettare che le cose accadano senza poterle controllare”. E finalmente ha imparato ad accettare anche se stessa

Madame è stata ospite della puntata de Le Iene del 2 novembre, quinta conduttrice femminile ad affiancare Nicola Savino. Per l'occasione, la cantante diciannovenne - al secolo Francesca Calearo - ha offerto agli spettatori un emozionante discorso sull’accettazione di sé, aprendo il suo cuore alla platea.

La giovane artista ha raccontato di come sia stata vittima per anni dell'ansia, un mostro che ti attanaglia, un parassita che riesce in maniera subdola a toglierti perfino il respiro. E proprio con quell'arma con cui l'ansia ti sfinisce, quel respiro affannoso che fiacca, Madame è riuscita a combattere il drago che sta mettendo a ferro e fuoco le generazioni di oggi, complici i social network e la competizione in ogni cosa.

“Non ho trovato la cura allo stare male ma ho curato la paura dello stare male”, afferma la cantante alla fine del suo toccante monologo.

“Non ho paura di morire ma ho paura di voler morire”, così ha esordito, scrollando le coscienze e aprendo al fatto che l’ansia è purtroppo il cavallo di Troia della depressione. Per questo motivo va combattuta fin da subito, prima che si insinui troppo dentro a chi la esperisce.
Purtroppo per Madame, questo virus dell'anima si è insinuato nelle profondità più recondite, contagiandole il cuore.

Nel periodo più buio che si possa vivere, ha scritto una delle sue frasi più belle, che è appunto: “Non ho paura di morire ma ho paura di voler morire”.

 

Potete ascoltare parte dell’emozionante monologo di Madame della puntata del 2 novembre de Le Iene nel video che trovate in fondo a questo articolo.

La svolta che arriva (deve arrivare, per forza)

Quando si arriva a un livello di dolore tale da far traboccare il vaso, la svolta arriva. Perché si è davanti a un bivio: o la svolta o il buio totale, non c'è una terza strada ahinoi.

 

“Poi mi sono detta basta, non puoi andare avanti così. Ho iniziato a lavorare ogni giorno per trovare un senso, ho guardato in faccia l’ansia che mi aveva sempre accompagnata e ho trovato il modo per eliminarla”, continua la rapper.

 

Ha dato a tutti noi una lezione lodevole in materia di accettazione di sé e di ansia: ciò che ci insegna questa giovane ragazza è che per eliminare l'ansia “basta” accettarla. E con essa, accettare noi stessi, difetti compresi.

 

“Mi sono detta prima o poi soffrirai ma non devi aver paura perché se soffrirai ti curerai. E se non ti curerai morirai e sai cosa c’è? Che tutti prima o poi muoiono. Non possiamo rovinarci la vita perché abbiamo paura di soffrire o morire, è una grandissima ca**ta”, prosegue Madame nel suo discorso applaudito da tutti, sia durante la messa in onda de Le Iene sia dopo, sui social network, dove sta tuttora riscuotendo un enorme successo.

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Accettare l’ansia è l'unico modo per liberarsene

Quello che consiglia Madame è semplicissimo: fermarsi e respirare, le basi insomma di quella che è la coltivazione della calma.

Così semplici, naturali e innate da essere state ormai dimenticate da noi tutti nella società del tutto e subito, del “muoviti se no è troppo tardi”, nel mondo 2.0 dell’opportunità da cogliere al volo, dell’ansia di prestazione per tutto, dal selfie alla laurea.
Liberarsi dall’ansia è possibile? Chi ci è riuscito, dice che l’unica arma è il deporre le armi: non fare resistenza all’ansia, non fingere che non ci sia, non irrigidirsi quando viene a trovarci. Accoglierla a braccia aperte la farà andare via.

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Imparare a non essere schiavi della fretta

“Dirlo è stata una liberazione. Ho imparato a non essere schiava della fretta, a godermi i silenzi, il buio. Ho imparato a respirare, ad accettare che le cose accadano senza che io possa controllarle. Ad accettare me”, con queste parole prosegue il discorso di Madame.

 

Accettare il fatto che non abbiamo il controllo su tutto. Anzi: non abbiamo il controllo quasi su niente, se non sull’ansia.
Ma per controllarla, ossia scacciarla, bisogna rassegnarsi all’out of control, quella legge del caso che governa la vita, quel fato, quel panta rei alle cui leggi non possiamo sfuggire.

“Se mi aveste conosciuto un anno fa avreste detto mi****a questa è grave”, aggiunge la cantautrice. E termina il suo discorso con una chiusura che non solo è da applauso ma addirittura da standing ovation: “Anche se non ho trovato la cura per lo stare male ho curato la paura dello stare male”.

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Accettarsi, perdonarsi, amarsi

La catarsi? Arriva attraverso l’accettazione. Accettazione di tutto: di sé, dell'ansia, dei fallimenti, di quelli che la società - e chiunque ne faccia parte - percepisce come difetti.
Madame sottolinea un punto importante: l’autostima è “comprendersi, accettarsi, perdonarsi”. Nulla di più, non c’entra con il selfie venuto bene, con la laurea cum laude o con la promozione "cum aumentum".

 

L'artista ha voluto condividere con tutti quanti i tantissimi momenti bui del suo passato, che sono diventati ora luce abbagliante. Non quella in fondo al tunnel ma proprio la luce che inonda la sua nuova esistenza, una vita illuminata dall’amore per se stessa. Ansia compresa.

“Non mi amavo”, spiega Madame, unendosi al coro di chi prova ansia e poi anche depressione proprio perché, alla base, non prova amore per sé.

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Accettare tutto di sé, anche le parti peggiori

Dobbiamo imparare ad accettare anche le parti peggiori di noi, non essere angosciati dal timore di stare male”, riecheggiano ancora le sue parole pronunciate ieri sera. Riecheggiano nella memoria di chi le ha ascoltate durante la messa in onda de Le Iene e di chi le sta ascoltando e riascoltando a loop adesso sui social.

Le parole di Madame sono diventate un mantra che calma, un monito ad amarsi, un consiglio a volersi bene. E un abbraccio, una mano tesa per aiutare chi cerca di nascondere l’ansia sotto al tappeto, formando un iceberg stratificato sotto alla proverbiale punta.

“Voglio parlarvi di una cosa che, fino a qualche mese fa, non avevo: l’autostima”.

Ciò che si legge tra le righe è che nella vita non bisogna rincorrere status symbol, lussi, agi, ricchezze, carriere. Bisogna arrivare solo ed esclusivamente all’autostima, che è l’amore per noi stessi. Anche perché se manca quello potrete rincorrere tutte le lauree, le promozioni, le carriere, i successi e gli allori che vorrete ma non riuscirete mai a valorizzarli, a quantificarli, a goderveli.

 

Senza autostima, c’è solo "bulimia" di ciò che la società ci dice che porta alla felicità. Ma è la società quella che per prima non ama se stessa, quindi che ne sa di cosa significa amarsi ed essere felici?

“L’assenza di autostima è una brutta bestia. Se non ce l'hai, senti di non valere nulla”, ha aggiunto l’artista, raccontando di come in passato tanti dei suoi trionfi sono stati da lei percepiti come qualcosa che non si meritava, in una sorta di sindrome dell’impostore.

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Non bastano i successi per combattere la mancanza di autostima

La mancanza di autostima non si "cura" con ciò per cui gli altri solitamente ci stimano, ossia successi e trionfi vari.

Ce lo spiega bene Madame la quale, nonostante sia caratterizzata da una carriera a dir poco rosea, ha capito che non è con quella che si riesce ad amarsi.

 

"L'anno scorso sono stata ospite a X Factor due volte. Prima di salire sul palco ero sola dentro il camerino. Piangevo disperata:  ‘Cosa ci faccio qua?’ ‘Non me lo merito’. Non mi riconoscevo. Non mi amavo”, prosegue l’artista. “La verità è che sono stata di me**a per anni. Pure a Sanremo, e con il disco d'esordio in uscita. Stavo male. Sempre. Prendevo ansiolitici come fossero acqua. Lo stomaco chiuso. Non mangiavo. Non dormivo. Era un circolo vizioso. Dicevo: 'Ma ca**o!'. 'Perché devo stare sempre così?’ [...] Non trovavo un senso in niente: mia madre, la mia casa, il mio cane, la musica. Chiedevo alle persone che senso dessero alle loro vite perché da sola non riuscivo più a capire il mio. È stato orribile, un dolore atroce”.


Ma solo riconoscendo e accettando quel dolore lo si trasforma finalmente in un dono, come ci ha insegnato Madame.


Potete ascoltare parte dell’emozionante monologo di Madame della puntata del 2 novembre de Le Iene nel video che trovate di seguito.

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