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Teatro alla Scala, la danza riabbraccia il pubblico con "Serata Quattro Coreografi". FOTO
Un nuovo spettacolo per un nuovo inizio. Quattro firme del nostro tempo per il primo balletto dal vivo dopo mesi di streaming a causa della pandemia. In scena riprese e debutti con le coreografie di Manuel Legris, András Lukács, Jiří Bubeníček, Alexei Ratmansky. In apertura una nuova versione di "Verdi Suite", la coreografia creata dal direttore del Corpo di Ballo per la prima del 7 dicembre "A Riveder le Stelle", che sarà anche un omaggio a Carla Fracci. GUARDA LA GALLERY

Per l’apertura al pubblico del balletto tre serate, dal 9 all'11 giugno, con un programma a quattro firme che porterà in scena novità e riprese, per unire, nel segno dell’ispirazione a grandi compositori, stili coreografici e musicali.
Scala, presentata la nuova stagione: 13 opere e grande spazio alla danza.jpg?im=Resize,width=335)
Ad aprire la serata una versione allargata di "Verdi Suite", prima coreografia di Manuel Legris per il Corpo di Ballo scaligero creata per "A Riveder le stelle", la prima alternativa del 7 dicembre. La coreografia ha preso vita su alcuni passaggi dalle musiche che Giuseppe Verdi scrisse per le danze nelle sue opere "I vespri siciliani", "Jérusalem" e la versione francese di "Il trovatore", scelti per creare un tessuto musicale ricco di brio ed energia.
La prima della Scala "A Riveder le Stelle", con Domingo e Bolle.jpg?im=Resize,width=335)
Ora per la prima volta "Verdi Suites" potrà essere presentato davanti a un pubblico, e per questa nuova ripartenza, Manuel Legris ha deciso di ampliare il progetto iniziale, creando ulteriori movimenti, su alcuni brani estratti dal Ballo della Regina (La Peregrina) del "Don Carlos", e dedicarlo a Carla Fracci, per il legame che la grande étoile aveva con le musiche di Verdi.
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A pochi giorni dal suo insediamento in qualità di Direttore del Corpo di Ballo la creazione di "Verdi Suite" ha segnato per Legris una nuova importante occasione di lavoro con i ballerini della Scala, messi in grande risalto nella ripresa scaligera della sua produzione di "Sylvia", nata nel 2018 e coprodotta con il Wiener Staatsballet che ha debuttato alla Scala inaugurando con grande successo la Stagione 2019/2020 e che sarà ripresa nella prossima stagione.
L'intervista al direttore del Corpo di Ballo Manuel Legris.jpg?im=Resize,width=335)
Secondo titolo della serata "Movements to Stravinsky", un debutto assoluto per il Corpo di Ballo scaligero. Una coreografia creata nel 2017 da András Lukács per i suoi colleghi danzatori del Wiener Stattsballett, su una scelta di brani da "Pulcinella Suite", "Les Cinq Doigts", "Apollon Musagète", "Suite Italienne", ora ripresa in occasione del 50° anniversario della scomparsa di Igor’ Stravinskij.
In streaming la serata "Grandi Coreografi". La recensione.jpg?im=Resize,width=335)
Una produzione elegante, minimalista e astratta, visivamente ispirata alla Commedia dell'Arte e al Rinascimento, che mantiene l'equilibrio tra balletto e danza contemporanea, ed esalta l’armonia e la bellezza del movimento.
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Per la prima volta arriva alla Scala la danza d’autore di Jiří Bubeníček. Il balletto scaligero porta in scena Canon in D Major, uno dei momenti più intensi del balletto "Le souffle de l’esprit", celeberrimo trio maschile che si sviluppa sul Canone in re magg. di Johann Pachelbel, protagonista dei gala in tutto il mondo ma mai presentato sul nostro palcoscenico.
L’ispirazione nasce dai dipinti e disegni di Leonardo da Vinci ma il balletto può essere interpretato anche come parte della biografia personale del coreografo: un addio alla nonna defunta. Come commenta Bubeníček, si potrebbe interpretare l'ultima parte del balletto, "Canon in D Major" - che verrà appunto presentata alla Scala - come una visione di angeli che accompagnano l'anima umana in paradiso.
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Chiude questa serata la firma di Alexei Ratmansky con "Concerto DSCH", sul Concerto No. 2 in fa magg. Op. 102 di Dmitrij Šostakovič, ovvero D.SCH, come il compositore usava abbreviare il suo nome con lettere corrispondenti a quattro note musicali.
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Šostakovič scrisse questa musica per il diciannovesimo compleanno del figlio Maxim, ed è una composizione piena di gioia e speranza ispirata alla fine dell’epoca staliniana. L’essenza della musica viene catturata nella vivace coreografia di Ratmansky, creata nel 2008 per il New York City Ballet.
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Nel lirismo della coppia principale, nel virtuoso trio di due uomini e una donna, in un delicato intermezzo romantico, il balletto riserva energia e sorprese, confermando l’originalità del coreografo.

La Compagnia scaligera ha presentato questo balletto concertante nel 2012, in debutto europeo, ricevendo il Premio Danza&Danza come miglior produzione classica, e inaugurando un’importante collaborazione con Ratmansky proseguita poi con la prima assoluta di Opera, e le sue messe in scena di "Bella addormentata" e "Il lago dei cigni".
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Al pianoforte Davide Cabassi, impegnato anche in "Movements to Stravinsky".
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Il direttore del Corpo di Ballo Manuel Legris firma la coreografia "Verdi Suite".
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Alexei Ratmansky, coreografo di "Concerto DSCH".
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András Lukács, coreografo di "Movements to Stravinsky".
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Jiří Bubeníček, coreografo di "Canon in D Major".
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Sul podio, a dirigere l'Orchestra della Scala, torna il Maestro Kevin Rhodes.