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Prima della Scala 2020, il 7 dicembre spettacolo con cast stellare: 24 cantanti e Bolle

Spettacolo
©Ansa

Quest’anno, a causa del Covid, non ci sarà la consueta opera ma uno spettacolo in diretta a cui parteciperanno i più grandi cantanti lirici del mondo: da Placido Domingo a Roberto Alagna. Non mancherà la danza, con la presenza del ballerino italiano più famoso a livello internazionale. Presenti anche i grandi stilisti di casa nostra a cui è stato chiesto di vestire le artiste

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Ci sarà un cast stellare per la prima della Scala del 7 dicembre. Quest’anno, causa Covid, la stagione teatrale non si aprirà con il pubblico e nemmeno con un'opera ma con uno spettacolo in diretta su Rai 1 e in streaming a partire dalle 17. All’evento parteciperanno 24 fra i più grandi cantanti lirici del mondo: da Placido Domingo a Roberto Alagna (che tornerà al Piermarini per la prima volta da quando abbandonò il palco per i fischi in Aida nel 2006), da Jonas Kaufmann a Vittorio Grigolo. Ci sarà anche il ballo, a partire dall'ètoile Roberto Bolle (Roberto Bolle, esce il libro "Parole che danzano": un atlante di pensieri sulla sua vita). E ci saranno i grandi stilisti italiani a cui è stato chiesto di vestire le artiste. 

Come si svolgerà la prima della Scala

Non si tratterà dunque di un gala ma di uno spettacolo articolato nel quale il filo conduttore saranno le parole. Parole originali o brani conosciuti, presi dalle lettere di Giuseppe Verdi, di Victor Hugo, ma anche da testi di canzoni come Fragile di Sting. A declamarle protagonisti della prosa italiana perché il 7 dicembre "rappresenta il momento in cui la cultura italiana si celebra", ha spiegato il regista Davide Livermore, che, reduce dal successo delle due ultime inaugurazioni di Sant'Ambrogio, con Attila e Tosca, è stato chiamato "d'urgenza". La Scala infatti aveva in programma di mettere in scena, pur senza pubblico, Lucia di Lammermoor, ma il focolaio Covid fra il coro ha costretto a cambiare i programmi all'ultimo momento. 

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A riveder le stelle

Si inizia da estratti di opere di Giuseppe Verdi per continuare con Gaetano Donizetti, Giacomo Puccini, Georges Bizet, Jules Massenet, Richard Wagner e Gioachino Rossini, mentre le musiche dei balletti sono di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Davide Dileo, Erik Satie e Giuseppe Verdi. Le coreografie sono di Manuel Legris (che contribuisce alla serata con Verdi Suite, una creazione in omaggio alla musica italiana), Rudolf Nureyev e Massimiliano Volpini. Le arie d’opera e i momenti di danza saranno collegati e contestualizzati da testi recitati da attori, a significare la continuità tra le arti già indicata dal titolo che riprende “e quindi uscimmo a riveder le stelle”, il celebre verso con cui si chiude l’Inferno della Divina Commedia, nel settecentesimo anniversario della scomparsa di Dante Alighieri. Alla chiamata della Scala hanno risposto i cantanti Ildar Abdrazakov, Roberto Alagna, Carlos Álvarez, Piotr Beczala, Benjamin Bernheim, Eleonora Buratto, Marianne Crebassa, Plácido Domingo, Rosa Feola, Juan Diego Flórez, Elīna Garanča, Vittorio Grigolo, Jonas Kaufmann, Aleksandra Kurzak, Francesco Meli, Camilla Nylund, Kristine Opolais, Lisette Oropesa, George Petean, Marina Rebeka, Luca Salsi, Andreas Schager, Ludovic Tézier, Sonya Yoncheva.

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La danza

Nella parte dedicata al balletto, che sarà diretta dal M° Michele Gamba, saranno protagonisti l’étoile Roberto Bolle, i primi ballerini Timofej Andrijashenko, Martina Arduino, Claudio Coviello, Nicoletta Manni e Virna Toppi e i solisti Marco Agostino e Nicola Del Freo. L’impianto scenico, che vede protagonista il Teatro con l’Orchestra al centro della platea e artisti collocati non solo in palcoscenico ma collegati dai palchi e in diversi spazi dell’edificio e dei laboratori, è firmato dal regista insieme a Giò Forma, con le scenografie digitali di D-Wok. Grazie a un accordo tra il Teatro alla Scala e la Camera Nazionale Moda Italiana, alcuni dei più prestigiosi stilisti italiani vestiranno gli artisti in palcoscenico, con il coordinamento del costumista Gianluca Falaschi.

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"Qualcosa di mai visto"

Sarà comunque qualcosa di mai visto, un viaggio fra i grandi della lirica, ha spiegato il direttore musicale Riccardo Chailly che sarà sul podio. "Sognavamo di fare il 7 dicembre ma il nostro sogno quest'anno non può diventare realtà. Quindi facciamo di necessità virtù e cerchiamo di offrire qualcosa di mai fatto. Vogliamo mandare un messaggio di speranza", ha detto il sovrintendente Dominique Meyer. Che poi aggiunge: "Non voglio prendere rischi per quanto riguarda la salute del personale. Era impossibile".