Nuovo Dpcm, cosa prevede il provvedimento per cinema e teatri

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Il testo firmato dal premier Giuseppe Conte, a partire dal 26 ottobre, sospende tutti "gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto". La misura resta in vigore fino al 24 novembre. Il ministro dei Beni Culturali Franceschini: "Un dolore lo stop, ma prima la salute"

Stop a cinema e teatri dal 26 ottobre e almeno fino al 24 novembre. È quanto è stato disposto dal nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella notte tra il 24 e il 25 ottobre. "Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico - si legge nel testo - in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto". D'accordo con la misura è anche il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini: "Oggi la priorità assoluta è tutelare la vita e la salute di tutti" (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LE MISURE DEL NUOVO DPCM - FOTO).

Franceschini: "Dolore lo stop, ma prima la salute"

Con un tweet sul suo profilo, Franceschini ha detto che è "un dolore la chiusura di teatri e cinema. Ma oggi la priorità assoluta è tutelare la vita e la salute di tutti, con ogni misura possibile. Lavoreremo perché la chiusura sia più breve possibile e come e più dei mesi passati sosterremo le imprese e i lavoratori della cultura". E alle 13:30 il premier ha ammesso in conferenza stampa che la chiusura di cinema, teatri e sale da concerto è risultata all'esecutivo "particolarmente difficile: il mondo della cultura è in forte sofferenza ormai da mesi". Conte ha poi annunciato lo stanziamento di nuove misure economiche a tutela delle categorie più colpite, compresi i lavoratori dello spettacolo: i bonifici arriveranno direttamente sui conti correnti da parte dell'Agenzia delle Entrate: è previsto anche un credito d'imposta per sobbarcarsi gli affitti di ottobre e novembre e la cancellazione della seconda rata IMU. (qui le dichiarazioni complete di Conte)

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La situazione di cinema e teatri

A causa della diffusione della pandemia, le attività di cinema e teatri hanno subito numerose variazioni tra chiusure, riaperture contingentate e nuove sospensioni. Agli inizi di marzo era stato disposto il primo stop a tutti gli spettacoli nei cinema e teatri. Il via libera alla ripresa delle proiezioni e delle esibizioni era poi arrivato a partire dal 15 giugno, ma con un massimo di 200 spettatori al chiuso e fino a mille per gli eventi all’aperto. Con il nuovo dpcm, a partire dal 26 ottobre i sipari tornano ad abbassarsi e si spengono le luci di tutte le sale cinematografiche e teatrali sul territorio nazionale. Il mondo del teatro non ha accolto con favore queste nuove restrizioni: "A Parigi le regole sono rigidissime, ma i teatri non chiudono. Idem in Germania. Si fa spettacolo alle 18, prima del coprifuoco. La stupidità e la cecità di questo provvedimento passeranno alla storia",  ha scritto su Facebook Andrée Ruth Shammah, la regista anima del Teatro Franco Parenti di Milano che ieri aveva organizzato una raccolta di firme per garantire l'apertura delle sale e dei teatri. E in mattinata è arrivato un appello a ripensarci da parte del mondo dello spettacolo e della cultura, cui hanno fatto seguito altre due lettere di analogo contenuto da parte dell'AGIS e dei principali Assessori alla Cultura italiani.

Intanto il Teatro alla Scala di Milano ha annunciato le procedure di rimborso su Facebook per gli spettatori già in possesso di biglietti.

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