Deepfake, tecnologie e app per realizzarli

Spettacolo

Gabriele De Palma

©Getty

I video modificati ad arte, per burla o per disinformazione, richiedevano risorse notevoli fino a poco tempo fa. Oggi le cose sono cambiate ed è più facile reperire strumenti per realizzarli facilmente e a basso costo

Sono l’ultima frontiera del falso digitale, quella tecnologicamente più evoluta. Si chiamano deepfake e sono dei file video in cui viene modificato a piacere l’aspetto di un volto o vengono cambiate le parole proferite da un personaggio. Si stanno facendo strada in rete e nelle cronache, anche perché nonostante le tecnologie implicate siano assai sofisticate, i costi per la loro produzione si è abbassata notevolmente negli ultimi tempi.

Definizione e origini

Tecniche per la manipolazione delle immagini video sono da sempre sull’agenda dell’industria cinematografica. Nell’era della digitalizzazione, grazie allo sviluppo di software di machine learning e a quelli per l’elaborazione dei video, questo particolare effetto speciale che permette di modificare i video e soprattutto i dialoghi dei video è uscito dai confini di settore degli addetti ai lavori e sta diventando alla portata di tutti. A sdoganare nel mondo dell’informazione mainstream questi video fu nientemeno che una rielaborazione di un discorso dell’allora Presidente Usa Barack Obama. Nel video al presidente venivano messe in bocca parole da lui mai pronunciate, o quantomeno non in quell’ordine. Il discorso presidenziale ammoniva contro i rischi di questa nuova tecnologia, evocando immediatamente l’uso più pericoloso del software, quello della falsificazione delle dichiarazioni di importanti personaggi politici.

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Satira e meme

Ma i deepfake vengono prevalentemente usati per motivi ludici e con finalità satiriche. Ottimi esempi si trovano di adattamenti anche lievi di attori famosi. Celebre il montaggio del volto di Jim Carrey su quello di Jack Nicholson in alcune scene di Shining. O i deepfake dell’imitatore statunitense Bill Hader, il cui volto viene mescolato a quello dell’attore che di volta in volta imita con un effetto che ne esalta ancora di più le capacità. Molti dei software che si trovano a disposizione degli utenti non particolarmente esperti hanno come scopo la realizzazione di meme in cui il volto dell’utente si sostituisce a quello di una celebrità.

Tecnologia

Per realizzare un deepfake sono necessari alcuni software in grado di mescolare i volti e modificare il labiale, oltre ovviamente al maggior numero possibile di immagini video o statiche del video che si vuole modificare sia del volto che sostituirà quello originale. Per risultati professionali è ancora necessario investire diverse centinaia di euro ma sono disponibili sempre più soluzioni che permettono a basso costo e senza risorse hardware professionali di ottenere risultati soddisfacenti. Sono sufficienti, in questi casi, una buona scheda grafica e al massimo qualche euro per l’abbonamento a servizi online - tramite cui si accede a macchine e software di intelligenza artificiale e a immensi archivi i immagini condivisi - per fare i primi tentativi. E non mancano le soluzioni totalmente gratuite.

 

Software disponibili

La prima app per creare deepfake è stata FakeApp, rilasciata nel 2018. Oggi è gratuita e molti sono i tutorial online che insegnano come districarsi nelle operazioni da compiere per creare il video desiderato.

La comunità di sviluppatori open source ha presto riprodotto FakeApp in versione open, liberamente utilizzabile. Si chiama Faceswap e permette dei risultati notevoli. È compatibile solo con sistemi operativi Windows e Linux, si sta lavorando per la versione per Mac. Nel frattempo gli utenti della mela morsicata possono consolarsi con una app, Impressions (per iOs), dai risultati poco professionali ma di estrema semplicità e rapidità d’uso. La versione premium (a poco più di 5 euro al mese) consente deepfake più convincenti e tempi di attesa per l’elaborazione dei video più rapidi.

Elabora gif anziché video Doublicat, l’app disponibile sia per iOS sia per Android, dall’interfaccia molto semplice da usare e un processo che, a differenza degli altri, si conclude in pochi secondi, al netto di quelli necessari per trovare o scattarsi la quantità di foto minima indispensabile per poter sostituire il proprio volto a quello della gif originale.

Ancora più elementare per quel che riguarda l’esperienza d’uso dell’utente Myvoiceyuorface, risorsa online gratuita che permette di realizzare deepfake a partire da un video e da un solo un selfie del sostituto. A elaborare il tutto ci pensa il software. 

Deepfake e social network

Alcune piattaforma social hanno sposato i deepfake, altre li hanno messi al bando. Nella prima categoria Snapchat, che ha attivato una funzionalità deepfake - molto semplice da usare e non certo professionale nei risultati - battezzata Cameo. Altri invece hanno ripudiato i video falsificati, per evidente timore che questi incrementassero la diffusione di fake news. La più intransigente al momento è Facebook che non li ospiterà sulle proprie pagine a meno che non abbiano evidente contenuto satirico, più moderato Twitter che li ospiterà ma segnalando sempre la natura mendace dei video.  

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