Il grafico statunitense dietro alcune delle immagini più iconiche del cinema del Novecento - inclusa la pistola nascosta nel numero 007 del logo della saga di James Bond - è morto domenica 17 agosto in una casa di riposo di Manhattan all'età di 103 anni, alla vigilia del suo 104º compleanno. L'annuncio della scomparsa è stato dato dai figli Peter e Michael Caroff
Joe Caroff, il grafico statunitense dietro alcune delle immagini più iconiche del cinema del Novecento - inclusa la pistola nascosta nel numero 007 del logo della saga di James Bond - è morto domenica 17 agosto in una casa di riposo di Manhattan all'età di 103 anni, alla vigilia del suo 104º compleanno. L'annuncio della scomparsa è stato dato dai figli Peter e Michael Caroff.
L'uomo che ha plasmato l'immaginario visivo del secolo scorso
Se il nome non dice nulla, è perché Joe Caroff ha scelto, con tenacia e modestia, di restare dietro le quinte. Ma il suo lavoro lo si è visto ovunque. Dietro al tratto che ha segnato i manifesti dei film "West Side Story", "Manhattan", "Cabaret", "Ultimo tango a Parigi" e "A Hard Day's Night - Tutti per uno" e centinaia di altri titoli, c'era lui: l'uomo con gli occhiali, la matita sempre pronta e un senso grafico che oscillava tra l'essenziale e il teatrale. Senza mai alzare la voce, Joe Caroff ha plasmato l'immaginario visivo del secolo scorso.
una firma indelebile nella cultura pop
Nel 1962 gli venne commissionato un semplice logo per la carta intestata della campagna promozionale di un nuovo film: "Licenza di uccidere", il primo della saga di James Bond, prese il numero “007” e ci vide subito un'arma. Letteralmente. La linea che tracciava a matita per guidare la composizione si trasformò, nella sua mente, nella canna di una pistola. Bastò una curva, un tratto deciso, un grilletto aggiunto con maestria, ed ecco nascere il logo più famoso della storia del cinema. Un'opera da 300 dollari. Niente crediti nei titoli, nessuna royalty. Ma una firma indelebile nella cultura pop.