Nella seconda puntata di "Rebibbia quarantine" il fumettista, con la consueta ironia, narra il periodo di restrizioni dovute all'emergenza dal suo quartiere. E lo fa attraverso tre “termometri sociali": il telefono, i social, la strada
Zerocalcare è tornato con il secondo episodio della sua serie animata “Rebibbia quarantine”, dove racconta con il suo stile inconfondibile la vita durante le restrizioni per il coronavirus a Rebibbia, il quartiere di Roma dove vive. Se il tema della prima puntata era quello della spesa in quarantena, la seconda parte fa il bilancio di questo periodo di restrizioni: “Il dato incontrovertibile è che se semo abbastanza rotti”, scherza Zerocalcare all'inizio del video (LO SPECIALE CORONAVIRUS - FUMETTI ONLINE GRATIS - LIBRI DA LEGGERE: CONSIGLI).
"Ora dobbiamo scegliere che ansia avere"
Il fumettista affronta la questione attraverso tre “termometri” sociali: il telefono, i social, la strada. Per concludere alla fine che “comunque ne usciremo” e che “dobbiamo scegliere se avere l’ansia che ‘sta quarantena continua e quindi ci mangia tutta la primavera, o che finisce e ci tocca tornare a fare i conti con le vite nostre che comunque stavano già belle impicciate prima del coronavirus”.