“The Irishman” è tra i grandi protagonisti dell’imminente notte degli Oscar®, in diretta domenica 9 febbraio al canale 303. In attesa di conoscere chi trionferà alla novantaduesima edizione dei premi cinematografici più importanti al mondo, scopriamo insieme alcune curiosità sul capolavoro di Martin Scorsese.
I giochi sono fatti. Tra meno di un mese si alzerà il sipario su uno degli eventi più attesi a livello internazionale, stiamo ovviamente parlando della celebre notte degli Oscar® che ogni anno attira l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. L’appuntamento in diretta è per domenica 9 febbraio (canale 303), nell’attesa dal 1° al 14 febbraio si accenderà SKY CINEMA OSCAR®, un canale interamente dedicato alle pellicole premiate nelle scorse edizioni.
In attesa di conoscere i vincitori della novantaduesima edizione, scopriamo insieme alcune curiosità sui film nominati.
“The Irishman”: il film
“The Irishman” è tra i grandi protagonisti della cerimonia di premiazione degli Academy Awards®. Il film si presenta ai nastri di partenza con ben dieci candidature, tra le quali “Miglior Film”, “Miglior regista”, “Miglior attore non protagonista” per Al Pacino e Joe Pesci.
La pellicola si è rivelata uno dei grandi successi del 2019 conquistando il favore del pubblico e della critica che hanno lodato le interpretazioni magistrali dei tre grandi divi del cinema e la tecnologia utilizzata per il ringiovanimento del cast.
“The Irishman”: gli effetti speciali
“The Irishman”, tratto dal libro “L'irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa” di Charles Brandt, porta gli spettatori all’interno dell’intrigante e pericoloso mondo della criminalità organizzata. L’arco narrativo si estende per alcuni decenni portando quindi la produzione allo sviluppo di effetti speciali in grado di effettuare il ringiovanimento dei protagonisti.
Pablo Herman: “Scorsese era preoccupato”
Pablo Herman, supervisore agli effetti speciali di Industrial Light & Magic (ILM), ha raccontato lo sviluppo della nuova tecnologia: “La prima volta che io e Marty abbiamo parlato del film abbiamo discusso di come fosse difficile rendere gli attori più giovani di venti o trent’anni. Marty era preoccupato perché voleva girare questo film ma non era sicuro di poterlo fare. Di certo il fatto che gli attori dovessero recitare in una versione più giovane di se stessi era un ostacolo. Abbiamo parlato della possibilità di sviluppare una tecnologia che potesse fare una cosa simile, cioè farli ringiovanire. Eravamo a Taiwan a girare Silence, e lui mi ha dato il copione. L’ho letto in una notte. Ero entusiasta. ‘Ci sto’, ho detto. ‘Facciamo che Bob De Niro ringiovanisca di trent’anni, facciamo in modo che sia come in Quei bravi ragazzi. Facciamo una prova.”
Pablo Herman: “Capivo il problema, ho fatto un respiro profondo”
Pablo Herman ha poi parlato del confronto avuto con il regista: “Marty mi ha detto: ‘Di una cosa sono certo. Bob è un attore vero. Anche Pacino e Pesci lo sono. Di certo non si metteranno in testa un casco con due mini telecamere e non si faranno disegnare dei puntini su tutto il viso per fare qualcosa come la motion capture e diventare versioni più giovani di se stessi.’ Capivo il problema. Ho fatto un respiro profondo e ho detto: ‘Svilupperemo la tecnologia, una nuova tecnologia’. Così abbiamo inventato qualcosa di completamente inedito. Niente casco per l’attore e neanche puntini sul viso di qualsivoglia genere.”
In questo modo la nuova tecnologia sviluppata ha permesso il ringiovanimento degli attori senza l’utilizzo di telecamere o segni visibili.