Cannes, è il giorno di “Solo: a Star Wars story”. FOTO

Ron Howard, il regista, per la scrittura del film si è avvalso della collaborazione di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jonathan. Chi ha visto "Solo: a Star Wars story" a Cannes lo ha definito "un ottovolante di divertimento e spettacolo". Il film, spiegano, riesce a recuperare un aspetto cruciale della prima trilogia: l'umorismo goliardico dei personaggi all'interno di una 'space opera' che rimanda a Flash Gordon con una visione del futuro che sta tra "Mad Max" e "2001 Odissea nello spazio" -

Chewbecca, protagonista dell'evento a Cannes, posa davanti ai fotografi schierati alla Croisette -

"Ho incontrato George Lucas la prima volta sul set di 'American Graffiti' e benché ci separassero dieci anni di età e lui sembrasse sempre un professorino in giacca e cravatta in una troupe di hippie, abbiamo legato subito. Molti anni dopo, mi raccontò il progetto di Star Wars: pensai che era pazzo e troppo ambizioso, ma fui sedotto dall'architettura complessiva della trilogia", racconta Ron Howard -

Ron Howard si è sempre definito un fan di Star Wars. "Negli anni l'ho seguita passo passo da spettatore e quando mi hanno chiamato per questo film ho subito pensato che potevo affidarmi ciecamente alla sceneggiatura di Kasdan, l'uomo che aveva creato 'L'impero colpisce ancora'", ha raccontato -

"Solo: a Star Wars story" prende le mosse dalla giovinezza dello scapestrato contrabbandiere della galassia, quando a sua volta è un allievo dell'ambiguo Beckett, un mentore che usa le pistole come giocattoli, che truffa e spadroneggia sotto le insegne dell'Impero, ma pensa solo al proprio tornaconto -

Nella trama del film, Han Solo viene arrestato per un eccesso di illecito e finisce nelle miniere. Qui incontra Chewbecca, che sarà poi il suo 'pard', il più fedele amico e alleato, legato a lui da un debito di riconoscenza come solo due ergastolani possono provare -

"Solo: a Star Wars story" arriva a Cannes dopo una produzione travagliata: girato tra gli studi di Pinewood, le Dolomiti italiane e le Canarie, all'origine aveva una doppia firma. Ma dopo mesi di battibecchi con Kasdan che si era perfino offerto come regista-ombra, i due prescelti, Phil Lord e Christopher Miller, vengono licenziati per le troppe libertà che intendono prendersi rispetto al copione -

I dissidi nella produzione hanno portato a Ron Howard. "In verità sono stato molto contento - dice oggi Howard - di quest'opportunità anche perché amo lavorare con una troupe inglese e in questo caso c'erano reduci delle precedenti puntate della saga ma anche molti figli e parenti dei tecnici originali" -

La prima proiezione di "Solo: a Star Wars story" a Cannes ha avuto applausi scroscianti. In attesa di capire se lo stesso successo lo avrà al botteghino -