Direttrice di Vogue Italia e influente signora della moda italiana, è morta a 66 anni nella sua casa a Milano. Capelli biondi e carattere d'acciaio, per diverso tempo ha dettato la linea in tema di stile. E col suo giornale ha lanciato anche messaggi sociali
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Esile, carattere d'acciaio, una cascata di capelli biondi, una vita per la moda: è morta a 66 anni a Milano la giornalista Franca Sozzani, storica direttrice di Vogue Italia –
Franca Sozzani era nata a Mantova il 20 gennaio 1950. Da qualche mese era stata colpita da un male che da subito era apparso molto grave. Ma anche nel suo ambiente non erano in tanti a saperlo –
Lo stile? “Oggi non ce n’è uno. Secondo me le persone dovrebbero comprare più specchi che abiti, per vedersi prima di uscire: per inseguire la moda c’è gente disposta a tutto, ma io penso che bisogna corrispondere con gli abiti alla propria personalità, questo è lo stile”, aveva detto in un’intervista –
Il sito web di Vogue Italia, che lei ha lanciato nel febbraio del 2010, e l’account Twitter del giornale hanno salutato così Franca Sozzani, con questa foto e il cuore –
Lo scorso settembre Franca Sozzani era stata a Venezia. Il figlio Francesco Carrozzini, superstar della fotografia di moda, aveva presentato con successo alla Mostra del Cinema il film-documentario “Franca: Chaos and Creation” –
Franca Sozzani era arrivata a Milano da Mantova dopo il liceo. Qui si era laureata alla Cattolica in Lettere e filosofia, per poi dedicarsi alla grande passione per il giornalismo. Aveva iniziato la professione a 25 anni, lavorando per la rivista Vogue Bambini. Nel 1980 era diventata direttore responsabile di Lei e tre anni dopo anche della versione maschile della rivista, Per Lui. Dal 1988 aveva assunto la carica di direttore di Vogue Italia (incarico che ricopriva tuttora) e dal 2006 era anche direttore responsabile de L'Uomo Vogue. Era stata anche direttrice editoriale della casa editrice Condé Nast per l'Italia e nel 2015 era stata nominata direttrice responsabile di tutti i periodici in lingua italiana con il marchio Vogue (nella foto, una scena del film “Franca: Chaos and Creation”) –
Numerosi i premi e i riconoscimenti. Nel 2014 l'Ice le aveva assegnato l'Italian Icon Award, per il suo costante impegno a favore delle eccellenze del Made in Italy. Festeggiando i 25 anni da direttrice aveva detto: “Nessun segreto, sono qui da 25 anni perché ho sempre ascoltato tutti, ma ho fatto sempre di testa mia, magari sbagliando, ma assumendomi sempre le responsabilità degli errori in prima persona”. Due anni prima, nel 2012, l'allora presidente francese Nicolas Sarkozy l'aveva insignita della Legion d'Honneur, il più alto riconoscimento della Repubblica francese. Nel 2004 la sua città d’adozione, Milano, le aveva riservato l’Ambrogino d’oro (nella foto, una scena del film “Franca: Chaos and Creation”) –
Franca Sozzani era considerata la Anna Wintour italiana. “Abbiamo cominciato insieme, stesso mese e stesso anno, 28 anni fa. Siamo diverse, lei sì che è una donna di potere. Anche nel carattere. Io sono leggera, non drammatizzo mai, penso che le difficoltà vadano superate, non voglio farmi prendere dal panico”, aveva detto a settembre a Venezia. Aggiungendo: “Ho tanti sogni, non ho mai smesso di sognare e creare progetti. Voglio fare altre cose, non solo essere seduta in una prima fila a vedere vestiti” –
Franca Sozzani negava di poter decidere le sorti di stilisti, brand e modelle: “È una leggenda, se hai talento vai avanti e la stampa non conta. Io dico che non si semina sul cemento e se sei in gamba la strada la trovi indipendentemente da tutti” –
“Girare questo documentario è stato come andare in analisi. Tutto è cominciato come una storia di ricordi, il padre di Francesco che stava morendo e lui che voleva tenersi una cosa intima che glielo ricordasse. Io però ho parlato a briglia sciolta dicendo cose che forse non dovevo, ma ormai è troppo tardi per tornare indietro. Non volevo espormi troppo, ma se non ti esponi non sei vera e io sono autentica, anche se poi me ne pento”, aveva raccontato Sozzani a settembre (foto del 2012) –
E a chi le chiedeva di descriversi, diceva: “Pantera di sicuro, ho lottato tutta la vita, quello che ho fatto, me lo sono guadagnato con la lotta tutto, la determinazione è la mia guida. Prendiamo Vogue, sulla carta doveva essere solo 'glossy', un giornale con bei cappotti e belle gonne, invece l'ho usato per lanciare messaggi, appoggiare campagne” –
Un’audacia che a volte le costò le reprimende degli alti vertici di Condé Nast International: dai servizi con protagoniste solo modelle di colore e con articoli contro il razzismo a quello contro la chirurgia estetica, o ancora quello per le donne curvy e quello contro le violenze domestiche –
Franca Sozzani non si definiva una donna di potere, come pure era: “Sono una donna che lavora e lavora parecchio e si è battuta per cose che ha voluto, anche rischiando. Per tre volte mi stavano licenziando” –
Franca Sozzani era impegnata anche nel sociale e nella ricerca scientifica. Da 4 anni era presidente della Fondazione Istituto Europeo di Oncologia e Centro Cardiologico Monzino (nella foto è con David e Victoria Beckham) –