
Fino al 2 ottobre, in provincia di Arezzo, torna il festival con decine di mostre che permettono di viaggiare virtualmente intorno al mondo: dai più violenti scenari di guerra alle terre di confine americane, passando per la vita estrema nei paradisi fiscali e le famiglie che scelgono di educare i figli a casa. FOTO

I grandi temi di attualità sono da sempre al centro del programma di mostre di Cortona on the Move. Come nel caso di “It’s what I do” mostra con i lavori della fotogiornalista americana Lynsey Addario che ci porta in giro per il mondo alla scoperta dei problemi e dei conflitti di cui meno si parla sulle prime pagine dei giornali (Credit: © Linsey Addario) -
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Una delle mostre di punta di questa edizione è “The Larry Towell Show”, la prima retrospettiva europea dedicata al grande fotografo canadese Larry Towell dell’agenzia Magnum. In mostra sia i suoi lavori più personali che i reportage dalle zone di guerra (Afghanistan, El Salvador, Palestina) (Credit: © Larry Towell - Magnum Photos) -
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“Family Love” è il titolo della mostra di Darcy Padilla, un progetto a lungo termine su una giovane madre malata di Aids conosciuta nelle Single Room Occupancy hotel di San Francisco (strutture dove spesso vivono indigenti o ex senzatetto) (Credit: © Darcy Padilla) -
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“Futuristic Archaeology” è il progetto del fotografo sudcoreano Daesung Lee che si concentra sulle possibile conseguenze dei cambiamenti climatici. Questo progetto ha vinto il premio HAPPINESS ONTHEMOVE 2015 (Credit: © Daesung Lee) -
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“Homeschooled” di Rachel Papo ci porta dentro le case degli americani che hanno deciso di educare da soli i propri figli (Credit: © Rachel Papo) -
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Negli Stati Uniti sempre più famiglie scelgono di educare da soli i propri figli perché reputano il sistema scolastico poco buono. Il reportage di Rachel Papo racconta questa scelta dal punto di vista dei bambini (Credit: © Rachel Papo) -
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“The Heavens” (I Paradisi) è il titolo del progetto fotografico di Paolo Woods e Gabriele Galimberti che racconta i paradisi fiscali intorno al mondo (Credit: © Paolo Woods e Gabriele Galimberti) -
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Woods e Galimberti hanno viaggiato in 13 paesi distribuiti in 4 continenti per raccontare come sono sfuggenti i luoghi centrali della finanza globale (Credit: © Paolo Woods e Gabriele Galimberti) -
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Con “UNCUT” Simona Ghizzoni racconta il dramma della mutilazione genitale femminile che interessa 200 milioni di donne in tutto il mondo. Il reportage fa parte di un progetto interattivo realizzato insieme alla giornalista Emanuela Zuccalà (Credit: © Simona Ghizzoni) -
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Il reporter Mattia Zoppellaro ci guida alla scoperta dei Pavees o Irish Travellers, una popolazione dalle origini sconosciute che vive in Europa (Credits: Mattia Zoppellaro) -
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Per conoscere più da vicino i Pavees, Mattia Zoppellaro si è concentrato sulla fiera di Appleby, una delle più grandi d’Europa (Credits: Mattia Zoppellaro) -
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“Europa” è il titolo del progetto speciale di questa edizione del festival, nato da un’idea di Thomas Dworzak, fotografo tedesco di Magnum che ha lavorato molto sul tema delle migrazioni. Con questo progetto fotografico, i migranti diventano anche i destinatari delle foto: “Europa” è infatti anche il titolo di un libro di circa 400 pagine scritto in quattro lingue (Inglese, francese, arabo e farsi) e distribuito in 10mila copie tra i migranti nei luoghi di accoglienza di tutta Europa (Credits: Thomas Dworzak - Magnum Photos) -
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Altro scatto del progetto “Europa”. Il volume “Europa” conterrà informazioni utili dal punto di vista logistico e culturale (Credits: Jerome Sessini - Magnum Photos) -
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“Frontcountry” racconta le zone rurali degli Usa: Idaho, Montana, Nevada, New Mexico, Texas e Wyoming, che sono anche le regioni meno popolate degli Stati Uniti (Credits: Lucas Foglia) -
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Con “Research at the end of the world” la fotografa Anna Filipova racconta come si vive a Ny-Ålesund, che si trova sul 79esimo parallelo settentrionale nell'arcipelago delle Svalbard, e costituisce l'insediamento civile permanente più a nord del mondo (Credits: Anna Filipova) -
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