Bianca Balti racconta il tumore a Le Iene: "Voglio vivere al massimo"

Spettacolo
Foto tratta dal profilo Instagram di Bianca Balti e Nicolò De Vitiis

In 48 ore, la top model ha ripercorso con Nicolò De Vitiis la scoperta della malattia, l'operazione e la chemioterapia, ma anche i momenti più bui del passato, dallo stupro subito a 17 anni alla dipendenza dall'eroina. Con una nuova consapevolezza: vivere appieno il presente, anche nelle difficoltà, perché "quando hai l'amore dei tuoi cari, quello è il senso della vita"

“Sorrido sempre, e questo fa dimenticare agli altri che io non abbia i capelli”. Nel servizio de Le Iene, dove ha trascorso 48 ore con Nicolò De Vitiis, Bianca Balti ha raccontato la malattia che sta vivendo, un tumore alle ovaie al terzo stadio scoperto per caso durante una vacanza con le figlie Matilda e Mia. “Non riuscivo nemmeno a camminare dal garage a casa per quanto era forte il dolore. Sono andata in pronto soccorso e il dottore mi ha detto: “È messo davvero male laggiù”. Mi sono messa a piangere, avevo paura per le mie bambine: se fossi morta, come avrebbero fatto? Mi sono sentita una m***a, avevo tolto il seno come prevenzione ma non le ovaie, perché volevo un altro bambino. Adoro i bambini”, ha raccontato la top model, che nel 2022 si era sottoposta a un intervento di mastectomia preventiva dopo aver scoperto di essere portatrice di una mutazione genetica BRCA. “Quando mi hanno operata mi sono resa conto di quanto fosse grave la situazione, perché quando il tumore arriva ai polmoni è al quarto stadio, e sei quasi morto”. Dopo la rimozione di parti di intestino, colon e vescica, Balti ha iniziato la chemioterapia: “Non ho nausea, ma solo una fame terribile come effetto del cortisone”. Per lei non è un problema vedersi senza capelli, ma per la figlia ha preferito comprare una parrucca. “Alla fine, però, mi sento scema, perché mi chiedo: “La sto mettendo per me o per fare sentire meglio gli altri?”. In ogni caso, “penso di non essere mai stata così felice nella mia vita. Anche se non andasse bene, sono felice. Quando hai l'amore dei tuoi cari, quello è il senso della vita”. Accanto a lei ci sono la madre Mariabice Marzani e il padre Bruno, con i quali “ora ho un rapporto giusto. Di loro ho sempre parlato male pubblicamente, ma quanto li amo non l’ho mai detto abbastanza”, e il fidanzato Alessandro Cutrera, pilota di Ferrari Challenge, che prima è stato “ghostato parecchio” e poi è entrato nel cuore della top model. “Lui proprio mi piaceva da subito, ma avevo appena detto alle mie amiche che per un anno non sarei stata con nessuno. Quindi, per dimostrare di essere forte, non l’ho baciato", ha spiegato Balti. “In un modo o nell’altro mi sono sempre sentita superiore agli uomini che ho frequentato, invece con Alessandro non mi sento superiore in niente. Credo di avere un grande problema ad accettare l’aiuto degli altri. Non ho mai avuto un uomo che si prendesse cura di me. Alessandro lo sta facendo”. Lui ha ricambiato le parole di stima: “Ho conosciuto una donna pazzesca”.

DAI MOMENTI PIÙ BUI ALLA CONSAPEVOLEZZA DEL VALORE DEL PRESENTE

Nell’intervista, Balti ha ripercorso anche momenti bui del suo passato, a partire dallo stupro subito all’età di 17 anni: “Ero a un rave, ci siamo baciati, poi lui mi ha appesa al muro e stuprata. Ho passato mesi a cercarlo in giro per l'Italia a tutti i rave perché volevo la conferma che gli piacessi, che non fosse successo davvero”. La modella ha anche affrontato la dipendenza dalle sostanze, inclusa l’eroina. La forza di reagire è arrivata dalla figlia Matilde, che all’epoca aveva cinque anni e le aveva promesso di prendersi cura di lei. “Avrei voluto morire, ma lei è stata la sveglia che mi ha fatto dire: “Vale la pena fare un tentativo per lei”. Ho chiamato i miei genitori dicendo che avevo bisogno di aiuto. Loro non ne avevano idea, pensavano che la mia vita fosse perfetta”. Ha poi riflettuto sul valore del presente: “Abbiamo solo l’oggi, e voglio viverlo sempre al massimo. Il tempo è una delle risorse più preziose che abbiamo come esseri umani. Talvolta crediamo che sia infinito, a volte abbiamo l’impressione che ci sfugga tra le dita. Ma quando il tempo è segnato dalle difficoltà, allora è in quel momento che l’istinto di sopravvivenza innato si fa sentire: c’è il forte desiderio di spendere ogni minuto, ogni secondo, a fare qualcosa di bello, per sé e per le persone amate”.

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