Da Jude Law a Paul McCartney, da Michael Caine a Stephen Hawking: musicisti, attori, scienziati, scrittori e altri nomi noti della Gran Bretagna hanno detto la loro sul referendum del 23 giugno. Ecco chi vorrebbe uscire dall'Europa e chi rimanerci. A cura di Valeria Valeriano
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Il 23 giugno i cittadini inglesi decideranno se continuare a stare nell’Unione Europea o se uscire. In vista del referendum sulla Brexit, anche i personaggi famosi della Gran Bretagna hanno detto la loro. Da Jude Law a Paul McCartney, da Michael Caine a Stephen Hawking: ecco come si sono schierati musicisti, attori, scienziati e scrittori –
“Se sei gay, Brexit non ha senso”, ha dichiarato Sir Ian McKellen. Immenso attore teatrale, noto al grande pubblico soprattutto per essere Magneto nella saga cinematografica degli X-Men e Gandalf ne Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, da sempre attivista per i diritti degli omosessuali, si è schierato contro l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue –
Anche Emma Thompson ha dichiarato apertamente il suo no alla Brexit. L’attrice ha confessato di “sentirsi più europea che britannica” e ha messo in guardia i suoi connazionali: fuori dall'Ue, ha detto, il Regno Unito tornerebbe ad essere “un'isola grigia piena di tristezza” –
Ma la lista di artisti che si sono schierati per il no all’uscita dall’Ue è lunghissima. Un po’ di tempo fa il Daily Telegraph ha pubblicato una lettera in cui oltre 280 vip affermano che la Brexit sarebbe un "danno" per l'industria culturale nazionale e potrebbe fortemente colpire il primato di cinema, musica e arte made in Uk –
Tra i 282 vip anche John Le Carré, uno tra gli scrittori più famosi della Gran Bretagna, e il collega Ian McEwan (“La mia speranza è che resteremo dentro”, ha dichiarato) –
“Da Shakespeare a Bowie la creatività britannica ispira il mondo. Crediamo che essere parte dell’Europa rafforzi il ruolo di guida del Regno Unito sul palcoscenico globale”, si legge nella lettera. Tra i firmatari anche la stilista Vivienne Westwood –
“Il referendum sull’Europa – prosegue la lettera – è la più grande decisione democratica del nostro tempo e avrà ricadute per le generazioni a venire. Il referendum ci costringe a guardarci allo specchio e chiederci: che tipo di nazione vogliamo essere?”. L’ha firmata anche Patrick Stewart, interprete teatrale noto al grande pubblico per aver interpretato il capitano Picard dell’astronave Enterprise nella serie televisiva Star Trek –
Nella lista degli anti-Brexit anche Danny Boyle, regista premio Oscar (The Millionaire) e direttore della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Londra (convinse la regina Elisabetta a recitare con 007 Daniel Craig). Hanno firmato anche il collega premio Oscar Steve McQueen (12 anni schiavo) e Stephen Frears (The Queen-la Regina) –
“Abbandonare l’Europa sarebbe un salto nell’ignoto per milioni di persone che nel Regno Unito lavorano nell’industria della creatività”, si legge ancora nell’appello dei vip (firmato anche dall’attrice e cantante Paloma Faith) –
“Dalla più piccola galleria d'arte, al più grande successo cinematografico mondiale", si legge ancora nella lettera, “molti di noi hanno lavorato a progetti che non avrebbero mai visto la luce se non ci fossero stati il contributo dell'Unione europea e la cooperazione che supera i confini nazionali”. E ancora: “Il Regno Unito non solo è più forte all'interno dell'Europa, ma anche più creativo e fantasioso e il nostro successo globale sarebbe fortemente danneggiato da un'uscita dall'Unione”. Tra i nomi noti inglesi che hanno firmato l’appello anche lo scultore e architetto Anish Kapoor e l’artista Tracey Emin –
E ancora: l’attore Dominic West, la collega Thandie Newton, la scrittrice Hilary Mantel (nel 2009 ha vinto il Booker Prize con il romanzo Wolf Hall) e lo scrittore di libri per bambini Michael Morpurgo (famoso soprattutto per “War Horse”, da cui Steven Spielberg nel 2011 ha tratto il film) –
Non è tra i firmatari della lettera, ma ha detto il suo no all’uscita dall’Ue anche Ken Loach, regista vincitore dell’ultima Palma d’Oro. Bisogna lottare dall'interno "per portare a sinistra l'Inghilterra e la stessa Europa", ha detto –
A favore del no alla Brexit è arrivato anche l’appello dei premi Nobel britannici per la scienza che, sempre sul Telegraph, hanno sentenziano che lasciare l'Unione europea farebbe male alla ricerca. I 13 grandi scienziati, tra i quali Peter Higgs (nella foto), “papà” del celebre bosone, spiegano che “solo all'interno dell'Ue il Regno Unito può avere un peso nella ricerca” –
Contro la Brexit anche Richard Branson. “Sarebbe un giorno molto triste se i britannici votassero per uscire dall'Unione europea", ha dichiarato il fondatore della Virgin, auspicando che il 23 giugno prevalga il buon senso –
Può vantare la sua lista di vip anche il fronte per il sì alla Brexit. C’è, ad esempio, sir Michael Caine. “Il Regno Unito non può prendere gli ordini da migliaia di burocrati anonimi”, ha detto l’attore –
Favorevole a lasciare l'Ue anche Michael Dobbs, autore dei romanzi che hanno ispirato la serie “House of Cards”. L’industria creativa del Regno Unito, ha detto, non dipende dall'Europa e il suo straordinario successo è possibile grazie “al talento nel Dna britannico”. Per la Brexit anche Julian Fellowes, creatore di “Downton Abbey”: ha definito il referendum una “battaglia tra democrazia e autocrazia” –
Bernie Ecclestone si è spinto ancora più in là: oltre a dirsi a favore della Brexit, il boss della Formula 1 ha lanciato un appello al presidente russo Vladimir Putin a “guidare l'Europa”. Il fronte euroscettico ha incassato anche l'endorsement del miliardario James Dyson, l'imprenditore che ha fatto la sua fortuna inventando l'aspirapolvere senza sacchetto –
Ha dato ufficialmente il suo endorsement all’uscita dall’Ue il tabloid britannico The Sun: in prima pagina, a caratteri cubitali, ha scritto “BeLeave in Britain” (un gioco di parole che mette insieme “Leave”, esci, e “Believe”, credi, e suona come “Dai fiducia alla Gran Bretagna”). “The Sun invita tutti a votare 'Leave', lasciare l'Ue. Dobbiamo renderci liberi dalla dittatura di Bruxelles, che durante i 43 anni della nostra appartenenza all'Unione europea si è dimostrata sempre più meschina, sprecona e spaventosamente inetta nel gestire la crisi”, si legge. L'edizione scozzese del giornale, invece, non ha preso posizione (in Scozia la maggioranza è a favore dell’Ue) –
C’è, poi, chi non ha ancora deciso da che parte stare. È il baronetto Paul McCartney, che in un’intervista di qualche settimana fa al francese Le Parisien ha dichiarato di non sapere ancora se dire “Hello o Goodbye” all'Ue, ma assicurava che accetterà di buon grado il voto della maggioranza dei britannici –