Il 9 gennaio una delle cantanti più note e impegnate d’America compie 75 anni. Dalle manifestazioni per la pace e contro la guerra in Vietnam alla relazione con Bob Dylan fino alla solidarietà con il movimento Occupy Wall Street. GUARDA LA GALLERY
Compleanno di platino per Joan Baez, cantautrice folk statunitense, icona dell’impegno per il pacifismo e i diritti civili, che il 9 gennaio festeggerà i suoi primi 75 anni -
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Tra le voci simbolo dell’opposizione alla guerra del Vietnam, Joan Baez fu ribattezzata “l’usignolo di Woodstock” dopo l’esibizione al celeberrimo festival del 1969 -
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Il suo impegno politico era già noto da qualche anno. Nel 1963, all’età di 22 anni, partecipò alla marcia su Washington al fianco di Martin Luther King -
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Durante la stessa marcia, in cui il Nobel per la Pace pronunciò al Lincoln Memorial il celebre discorso “I have a dream”, la Baez intonò l’inno del movimento per i diritti civili in Usa, We shall overcome -
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È sempre durante la marcia di Washington che si esibì assieme a Bob Dylan, altra icona della musica impegnata statunitense, con la canzone When the Ship Comes in -
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Tra Dylan e la Baez nacque una relazione professionale e sentimentale che durò fino al 1965 -
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Nella complicata vita sentimentale, che l’ha portata a un lungo trattamento di psicoterapia, Joan Baez ha avuto anche una relazione con Steve Jobs, fondatore di Apple, all'inizio degli anni '80 -
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Sul fronte dell’impegno civile la Baez diventò ben presto una paladina del pacifismo, esortando gli americani alla disobbedienza civile contro la guerra in Vietnam e all’obiezione di coscienza al servizio militare -
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L’impegno politico della Baez non si limita alle canzoni: nel 1972 partecipò a una delegazione pacifista che attraversò il Vietnam del Nord per chiedere il rispetto dei diritti umani proprio durante il famoso “bombardamento di Natale” ad Hanoi -
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Tra le cause sposate dalla Baez si ricordano molti concerti in favore di Amnesty International, per il Live Aid, per la pace nella striscia di Gaza, contro il regime comunista in Cecoslovacchia, per il rispetto dei diritti civili in Bosnia Erzegovina e nella prigione di Alcatraz -
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La Baez in un campo di rifugiati palestinesi vicino a Ramallah, il 12 maggio 1978. La cantante statunitense si è spesa spesso per invocare il rispetto dei diritti umani e civili in Medio Oriente -
Gerusalemme, critiche al nuovo muro. Netanyahu: stop ad altre barriere
Negli anni più recenti, la cantante ha prestato la propria voce ai più noti movimenti di protesta sociale come Occupy Wall Street -
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È l’11 novembre 2011 quando Joan Baez intona le proprie canzoni a Foley Square, New York, di fronte agli attivisti di Occupy Wall Street -
Occupy Wall Street, indignati in marcia verso la Casa Bianca
Il nome e le canzoni di Joan Baez sono legati a molte delle manifestazioni contro la pena di morte negli Stati Uniti: nella foto, la cantante marcia contro l’esecuzione di Robert Alton Harris il 31 marzo 1990 -
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Anche la seconda guerra del Golfo vede l’impegno di Joan Baez tra le fila dei pacifisti. Nella foto la cantante nel 2005 durante una marcia nei pressi del ranch dell’allora presidente USA George W. Bush -
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Nel 2010 canta ancora una volta We shall Overcome durante la Celebrazione della Musica per il movimento dei diritti civili alla Casa Bianca, davanti al presidente Obama -
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Nel 2012 la Baez prese parte al concerto Citizens Reach Out di Berkeley, dedicato ai veterani e alle vittime di guerra di tutto il mondo -
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Tra le battaglie a cui la cantante americana ha prestato la propria voce ci sono anche diverse manifestazioni ambientaliste: qui, nel maggio 2005, sale su un albero per difendere il diboscamento della South Central Farm di Los Angeles -
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Baez è molto legata all'Italia. L'amore per il nostro Paese sbocciò nel 1971 quando cantò Here’s to you, su musica di Ennio Morricone, per la colonna sonora del film Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo, che celebra la vita dei due anarchici italiani condannati a morte negli USA nel 1927 -
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