Ritrovato nell’ambra uno scarafaggio risalente a 99 milioni di anni fa

Scienze
Scarafaggio (Ansa)

La scoperta, avvenuta nella valle di Hukawng nel Myanmar, si deve a un team di ricercatori dell'Accademia delle scienze slovacca 

È una scoperta che ha dell’incredibile, quella avvenuta nella valle di Hukawng nel
Myanmar.
Un team di ricercatori dell'Accademia delle scienze slovacca, coordinato da Peter Vransk, dell'Accademia delle
scienze di Bratislava, in Slovacchia, mentre impegnato in un’esplorazione, ha scovato uno scarafaggio conservato perfettamente nell’ambra che risalirebbe a circa 99 milioni di anni fa.
L’esemplare, come descritto sulle pagine della rivista specializzata Gondwana Research, sarebbe il primo abitante delle caverne e apparterrebbe a una nuova specie di scarafaggi finora sconosciuta, denominata Mulleriblattina bowangi.

Le caratteristiche dello scarafaggio intrappolato nell’ambra

"Si tratta senza dubbio di un abitante delle caverne. È di colore bianco pallido, per via della perdita di pigmenti, e anche occhi e ali sono drasticamente meno sviluppati rispetto ai suoi simili", ha dichiarato Peter Vransk, coordinatore dello studio, spiegando nel dettaglio le sue caratteristiche: "Le antenne sono insolitamente lunghe, probabilmente per rendere più semplice l'orientamento al buio, mentre non presenta spine sulle gambe, a differenza degli esemplari odierni, che le utilizzano come meccanismo di difesa e analisi dell'ambiente”.
Probabilmente l’assenza delle spine, come ipotizzato dagli esperti, potrebbe essere giustificata dalla scarsità di minacce all'interno delle grotte.

Ritrovamento unico nel suo genere

Il ritrovamento è unico nel suo genere in quanto oltre ad essere il primo esemplare di scarafaggio, scoperto finora, risalente all’era dei dinosauri, è raro che un abitante delle grotta possa rimanere intrappolato nell’ambra, che deriva dalla resina degli alberi.
"L'ipotesi più plausibile è che sia rimasto vittima di un'escursione vicino l'ingresso della grotta", ha spiegato Vransk.
"M. Bowangi appartiene a una famiglia di scarafaggi chiamata Nocticolidae. Molti di questi esemplari oggi vivono nelle grotte, ma sembra che le specie moderne non siano dirette discendenti di questo esemplare", ha aggiunto il coordinatore dello studio. "All'interno delle grotte, le Nocticolidae iniziarono ad evolversi rapidamente, dando origine a forme strane e bizzarre che si succedevano ogni 30 milioni di anni. Non è ancora del tutto chiaro perchè poi si siano estinti, ma potrebbe essere che l'isolamento nelle grotte portasse alla consanguineità o alla mancanza di virus, fonti di innovazioni genetiche”.  

Scienze: I più letti