I torrenti di montagna sono insospettabili produttori di CO2
ScienzeA sostenerlo sono i ricercatori del Politecnico Federale di Losanna che hanno sviluppato un modello utile a stimare le emissioni naturali di anidride carbonica provenienti da oltre 1,8 milioni di corsi d’acqua nel mondo
I torrenti di montagna sono un’insospettabile fonte di emissione di carbonio e nel loro percorso liberano l’anidride carbonica che l’acqua ha catturato nel sottosuolo o durante il processo di erosione delle rocce. A sottolinearlo sono i ricercatori del Politecnico Federale di Losanna, che hanno condotto una ricerca a partire dalle Alpi svizzere, in particolare dalla zona del Canton Vallese. Gli esperti hanno scoperto che nonostante i torrenti montani rappresentino solo il 5% della rete fluviale globale, riescono ad emettere nell’atmosfera il 30% della CO2 emessa da tutti i fiumi del mondo.
Uno studio inedito
I risultati degli scienziati, pubblicati sulla rivista Nature Communications, sottolineano dunque quanto sia importante includere i torrenti di montagna nelle valutazioni del ciclo globale del carbonio. Le montagne coprono il 25% della superficie terrestre e i corsi d'acqua che drenano queste montagne rappresentano oltre un terzo del totale. Ma il ruolo svolto dai torrenti montani nelle emissioni globali di carbonio non era stato ancora valutato, dato che, fino ad ora, l’attenzione si era concentrata principalmente su corsi d'acqua e fiumi nelle regioni tropicali e boreali a bassa quota.
Quasi 2 milioni di torrenti monitorati
Il team di ricerca, per approfondire il proprio lavoro, ha attinto ad uno studio pubblicato lo scorso febbraio su Nature Geosiences, che ha scoperto che le velocità di scambio di gas tra aria e acqua nei torrenti di montagna si verifica 100 volte più velocemente di quanto si pensasse in precedenza. Nel loro nuovo studio, gli scienziati hanno raccolto grandi dati ambientali dai torrenti che drenano le principali catene montuose del mondo, concentrandosi in particolare sulle loro proprietà idrologiche e geomorfologiche, nonché sul contenuto di carbonio organico del suolo all'interno dei bacini. Quindi hanno incrociato i dati a loro disposizione per sviluppare un modello utile a stimare le emissioni naturali di CO2 provenienti da oltre 1,8 milioni di torrenti montani in tutto il mondo. "Sappiamo da diversi anni che gli ecosistemi di acqua dolce emettono all'incirca la stessa quantità di CO2 assorbita dagli oceani, ma non avevamo mai fatto studi rigorosi sul ruolo degli innumerevoli ruscelli di montagna e del loro ruolo all’interno dei flussi globali di CO2. Fino ad ora erano un’incognita", ha detto Tom Battin, tra gli autori della ricerca.
Il ruolo delle rocce carbonatiche
Ora, ciò che sembrava insospettabile, diventa realtà. Infatti le scoperte degli scienziati sembrano indicare che l’anidride carbonica provenga da fonti geologiche, in particolare da quella che viene chiamata ‘roccia carbonatica’, presente in numerose regioni del mondo. Queste rocce sono formate da componenti fossili di microrganismi marini vissuti milioni di anni fa quando la Terra era in gran parte coperta dagli oceani. Ma, sebbene questi risultati segnino un importante passo avanti, gli stessi specialisti sottolineano come siano necessarie ulteriori misurazioni nei torrenti di montagna di tutto il mondo per approfondire l’argomento.