Il Cern avvia esperimento internazionale per lo studio dei neutrini

Scienze
Foto di archivio (Getty Images)
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È stato attivato il rivelatore ProtoDune, uno dei due prototipi del Dune, un test all’avanguardia per lo studio dei neutrini e del decadimento dei protoni 

I neutrini sono le particelle più elusive mai scoperte. Sono privi di carica elettrica e hanno una massa estremamente piccola, la cui misurazione è di difficile rilevazione.
Scoperti nel 1930 dal fisico austriaco W. Pauli, che identificò la loro presenza nel corso di alcune osservazioni sperimentali circa il decadimento radioattivo dei nuclei atomici, furono osservati per la prima volta nel 1956.
Il Cern di Ginevra, l’organizzazione europea per la ricerca nucleare che promuove la collaborazione degli stati nel settore della fisica e delle particelle, ha dato il via a una nuova era nella ‘caccia’ ai neutrini.

L’esperimento internazionale Dune

È stato attivato il rivelatore ProtoDune, uno dei due prototipi di Dune (Deep Underground Neutrino Experiment). Quest’ultimo è un esperimento internazionale all’avanguardia, per lo studio dei neutrini e del decadimento dei protoni, che verrà realizzato negli Usa. Dune è stato ideato per rispondere a uno dei temi più scottanti della fisica moderna: perché l’Universo è dominato dalla materia?
Dune comprende due rilevatori posizionati in corrispondenza del fascio di neutrini più intenso al mondo. Il primo registrerà le interazioni tra le particelle presso il Fermi National Accelerator Laboratory di Batavia, Illinois. Il secondo, di dimensioni maggiori, verrà istallato a più di un chilometro di profondità nel Sanford Underground Research Laboratory a Lead, South Dakota.

ProtoDune contiene 800 tonnellate di argon liquido

ProtoDune, dalle dimensioni di una casa a tre piani, è il più grande rivelatore di neutrini ad argon mai realizzato. La sua costruzione si è conclusa dopo due anni di lavoro. Al suo interno sono presenti 800 tonnellate di argon liquido, che devono resistere a una temperatura costate di -184 gradi. Nel giro di pochi mesi riuscirà a lavorare a pieno regime per fornire delle esaustive indicazioni in vista del grande esperimento Dune.
“Solo due anni fa completavamo il nuovo edificio che doveva ospitare al Cern i due prototipi dei rivelatori che rappresentano i mattoni di Dune. Oggi abbiamo il primo rivelatore che raccoglie splendidi dati mentre il secondo, che usa un diverso approccio alla tecnologia dell'argon liquido, sarà collegato nei prossimi mesi”, spiega Marzio Nessi, a capo della piattaforma Neutrino del Cern.

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