Italia leader nella ricerca sulle tecnologie per la fusione nucleare

Tecnologia
Atomo (Getty Images)

Uno dei temi chiave del convegno internazionale sulle tecnologie per la fusione è la futura costruzione della macchina Dtt nel centro di ricerca dell’Enea a Frascati, Roma 

L’Italia punta a rafforzare la propria leadership. In Sicilia, presso Giardini-Naxos, è in corso il convegno internazionale sulle tecnologie per la fusione nucleare, uno degli appuntamenti più importanti in ambito scientifico e tecnologico. Federico Testa, presidente dell’Enea, inaugurando l’incontro, ha sostenuto l’intenzione di continuare a investire, al fine di restare in prima linea nella ricerca su questo tema.

La macchina Dtt

Un nuovo progetto Dtt che punta sull’energia sostenibile. Il convegno, che terminerà il 21 settembre, è stato aperto il 16 settembre 2018 da Patrick Anthony Child, vicedirettore generale per la Ricerca della Commissione europea, Bernard Bigot direttore generale del progetto internazionale per il reattore sperimentale Iter, in costruzione in Francia, Johannes Schwemmer direttore dell'agenzia europea Fusion for Energy e da Ambrogio Fasoli, il neo-designato presidente del consorzio Eurofusion.
Uno degli argomenti chiave dell’incontro è la futura costruzione della macchina Dtt (Divertor Tokamak Test) nel centro di ricerca dell’Enea a Frascati, Roma.
“Con la realizzazione nel nostro Centro di Frascati del grande laboratorio Dtt puntiamo sull'energia sostenibile in grado di sostituire i combustibili fossili e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, ma anche al trasferimento delle conoscenze, con un progetto che garantisca ricadute scientifiche e occupazionali per tutti e, in particolare, per i giovani”, le parole di Federico Testa.
L’Enea, per promuovere la ricerca in questo settore, ha messo a disposizione otto borse di studio per giovani laureati, con un bando che si chiuderà il 30 settembre. Il progetto è promosso da Enea in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), il Consorzio Rfx, Create e il mondo universitario.
È stato ideato per risolvere alcune importanti questioni della fusione nucleare, quali la gestione dei grandi flussi di potenza e la realizzazione di materiali che possano resistere a temperature molto elevate.

Progetto Iter e reattore JT-60SA

Il programma Dtt, che si concluderà nei prossimi mesi, prevede un ritorno di 2 miliardi di euro a fronte dei 500 milioni di euro stanziati come investimento per la sua realizzazione. Verrà costruito grazie alla collaborazione di oltre 1.500 addetti specializzati e rappresenta, per la sua importanza, la congiunzione tra il grande progetto Iter e il reattore Demo, grazie al quale, dopo il 2050, sarà possibile produrre energia elettrica da fusione nucleare.
L’Enea è inoltre impegnata nella realizzazione di Iter, un progetto nel quale sono coinvolte oltre 500 imprese, con contratti del valore di 1 miliardo di euro. L’agenzia, coordinatrice del programma nazionale di ricerca nel settore, partner della società europea Fusion for Energy (F4E) e del consorzio Eurofusion, ha contribuito, in aggiunta, alla costruzione del reattore sperimentale per la fusione nucleare JT-60SA in Giappone, a Naka.
Ha fornito, infatti, 9 dei 18 magneti superconduttori necessari per la sua realizzazione.

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