Si tratta di codice sintetico che non esiste in natura e comprende un alfabeto molecolare di ben otto lettere, quattro in più rispetto al Dna che accomuna ogni forma di vita presente sulla Terra
Un team di ricercatori ha realizzato un super Dna potenzialmente prezioso per scoprire e riconoscere eventuali forme di vita extraterrestri.
Si tratta di un codice sintetico che non esiste in natura e comprende un alfabeto molecolare di ben otto lettere, quattro in più rispetto al Dna standard.
Il risultato ottenuto dagli esperti potrà coadiuvare, in futuro, lo sviluppo di nuove tipologie di farmaci e permettere di immagazzinare una maggiore quantità di informazioni.
Hachimoji Dna
Il super Dna, frutto dello studio pubblicato sulla rivista Science dalla Foundation for Applied Molecular Evolution e dall’azienda Firebird Biomolecular Science, è stato denominato ‘hachimoji Dna’, una terminologia che deriva dall’unione di due parole giapponesi: ‘hachi’, che significa otto e ‘moji’ che sta per ‘lettera’.
Precedenti ricerche erano riuscite a sviluppare un Dna sintetico potenziato caratterizzato da un alfabeto molecolare con due lettere in più rispetto a quello presente in natura. Il risultato ottenuto in laboratorio, tuttavia, si basava su un meccanismo di funzionamento completamente differente rispetto al Dna ‘comune’.
Hachimoji Dna, invece, oltre ad avere due lettere in più rispetto al precedente codice sintetico, funziona in modo del tutto simile al codice genetico presente in natura: monitora la produzione di proteine e può essere copiato allo stesso modo dall’Rna.
Il Dna comune a ogni forma di vita sulla Terra ha un alfabeto molecolare basato su quattro lettere: A, C, T, G. Il nuovo super codice genetico sintetico, invece, comprende anche le lettere Z, P, S, B.
Prezioso per identificare eventuali forme di vita aliena
”E’ un risultato di grandissimo interesse per la comunità scientifica. Dimostra che è possibile mantenere una struttura tridimensionale stabile anche utilizzando lettere del codice genetico, le ‘basi’, diverse da quelle standard”, spiega Andrea Cavalli, direttore del laboratorio di Biologia e Chimica Computazionale dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit).
Gli esperti ritengono che Hachimoji Dna, in grado di immagazzinare una quantità di informazioni sensibilmente superiore rispetto al codice genetico standard, potrebbe essere prezioso, in futuro, per identificare eventuali forme di vita aliena.