Tritone è abitabile? La Nasa propone una missione esplorativa

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Il progetto low-cost presentato dal Jet Propulsion Laboratory si chiama Trident: punta a indagare la possibilità che la luna di Nettuno sia un mondo abitabile, nonostante la distanza dal Sole 

La Luna e Marte non bastano più: secondo la Nasa, la prossima frontiera dell’esplorazione spaziale potrebbe essere Tritone, la luna più grande di Nettuno che potrebbe ospitare un oceano ma, soprattutto, delle forme di vita. Non si tratta di un fantasioso progetto di difficile realizzazione, visto che l’agenzia spaziale statunitense ha già pensato il nome per la relativa missione: Trident. A spiegarlo è il New York Times, riferendosi a quando discusso dagli scienziati del Jet Propulsion Laboratory nella conferenza delle Scienze Lunari e Planetarie tenuta recentemente in Texas.

Perché è il momento per esplorare Tritone

Trident è dunque la missione che vedrebbe la Nasa impegnata a raggiungere Tritone. Ad affascinare gli scienziati dell’agenzia statunitense è la prospettiva che la luna più grande di Nettuno possa contenere un oceano e, a dispetto della grande distanza dal Sole, presenti le condizioni per ospitare la vita. Louise Prockter, a capo del gruppo che ha proposto il progetto, non ha usato giri di parole, affermando che “il momento per realizzare questa missione è adesso”, con lo scopo di “capire se sia un mondo abitabile, il che è di grande importanza”. Secondo Amanda Hendrix del Planetary Science Institute di Tucson Tritone prometterebbe “di essere attivo e di ospitare un oceano”. Se si considera inoltre la vicinanza a Nettuno e il fatto che il satellite si trovi all’interno della cintura di Kuiper, la missione Trident offrirebbe la grande opportunità di osservare “tre obiettivi in uno”.

Trident, la missione low-cost verso Tritone

A convincere gli scienziati riguardo alla fattibilità della missione, che sarà presentata formalmente alla Nasa a breve, ci sarebbe oltretutto la possibilità di raggiungere Tritone a costi decisamente contenuti. Secondo il New York Times, il gruppo dietro alla proposta di Trident vorrebbe rientrare all’interno del Discovery Program, pensato per quelle missioni con un budget inferiore ai 500 milioni di dollari. Proprio per questo, la prospettiva di una spedizione verso la luna di Nettuno appare molto allettante: senza enormi spese, sarebbe infatti possibile ottenere preziosi informazioni sulla nascita e l’evoluzione dei cosiddetti mondi oceanici, capendo ad esempio come sia possibile la presenza di acqua liquida a dispetto di temperature rigide. Inoltre, l’eventuale conferma di un oceano potrebbe suggerire che anche altri corpi celesti lontanissimi dal Sole siano teoricamente in grado di ospitare la vita.

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