Prisma, il lancio del satellite italiano è stato rinviato al 15 marzo
ScienzeLa missione dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) prenderà il via alle ore 2:50 italiane, l’orario previsto per il lancio in programma dalla base europea di Kourou, in Guyana Francese
Prisma (Precursore IperSpettrale della Missione Applicativa), il satellite italiano che osserverà la Terra e i fenomeni che la caratterizzano da una quota di 620 chilometri di altezza, verrà probabilmente lanciato il 15 marzo 2019, con una settimana di ritardo rispetto alle precedenti intenzioni.
La missione dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) prenderà il via precisamente alle 2:50 italiane, l’orario previsto per il lancio in programma dalla base europea di Kourou, in Guyana Francese.
Il satellite prenderà quota grazie alla propulsione del razzo Vega dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), una tecnologia sviluppata in territorio italiano dalla Avio. Le informazioni raccolte da Prisma verranno analizzate nel Centro Spaziale di Matera.
Lancio ritardato di una settimana
Prisma avrebbe dovuto intraprendere la missione nella notte tra l’8 e il 9 marzo 2019. Dei ritardi dovuti alla riprogrammazione di tutti i lanci in programma dalla base spaziale in Sud America hanno però ritardato il lancio di una settimana. Gli esperti italiani sono attualmente al lavoro per portare a termine le ultime verifiche prima dell’inizio della missione.
Precursore IperSpettrale della Missione Applicativa è già ancorato al razzo, bloccato sull’adattatore del quarto stadio di Vega e pronto per essere ricoperto dal fairing, lo strato protettivo che limiterà i danni provocati da eventuali fattori esterni che ostacoleranno i primi minuti di volo.
L’obiettivo della missione dell’Asi
L’obiettivo del satellite dell’Asi, sviluppato da un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) che comprende OHB Italia, responsabile della missione, Leonardo, AVIO, Telespazio e il Centro Spaziale di Matera, è quello di osservazione il pianeta Terra. Prisma integra una macchina fotografica a media risoluzione sensibile a tutti le colorazioni, una tecnologia in grado di raccogliere preziose informazioni riguardo, non solo l’aspetto degli elementi osservati dal satellite, ma anche la loro composizione chimico-fisica.
La missione permetterà anche di studiare nel dettaglio le interazioni tra l’atmosfera, la biosfera e l’idrosfera e i cambiamenti climatici e ambientali della Terra.