Via Lattea, mappa 3D della galassia mostra i bordi che si deformano
ScienzeNon è il tranquillo disco piatto che sembra all’apparenza, al contrario può essere definita come una trottola cosmica in continuo movimento
La Via Lattea non è il tranquillo disco piatto che sembra all’apparenza, al contrario può essere definita come una trottola cosmica in continuo movimento, partecipe di una variazione della forma delle zone lontane dal centro, alterate dal proprio moto rotatorio. A rivelarlo è la prima mappa in 3D della galassia a cui appartiene il Sistema solare, sviluppata da un team di ricercatori dell’Osservatorio Astronomico dell'Accademia Cinese delle Scienze (Naoc) e della Macquarie University di Sydney, coordinato da Xiaodian Chen.
In futuro, queste nuove osservazioni potrebbero rivoluzionare le attuali conoscenze in ambito, svelando i misteri che attanagliano sia l’origine della nostra galassia, che il movimento delle stelle che la popolano.
La prima mappa 3D della Via Lattea
Per realizzare la prima mappa in 3D della Via Lattea, pubblicata sulla rivista Nature Astronomy, i ricercatori hanno studiato nel dettaglio 1.339 Cefeidi, focalizzandosi in particolare sulla loro distanza. Si tratta di stelle situate nelle aree limitrofe della galassia, caratterizzate da una forte luminosità che può superare fino a 100.000 volte quella del sole e da una massa da quattro a venti volte superiore rispetto a quella della stella madre del Sistema Solare.
"Abbiamo scoperto con sorpresa che il nostro catalogo di 1.339 stelle e il disco di gas della Via Lattea sono strettamente legati, cosa che getta nuova luce sulla formazione della nostra galassia", spiega Richard de Grijs, esperto della Macquarie University.
“Nelle regioni periferiche della Via Lattea il piatto disco stellare viene progressivamente deformato e ritorto, producendo una struttura a spirale molto aggrovigliata”.
Le quattro nuove galassie nane ‘vicine’ alla Via Lattea
Un team di astronomi dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (Cfa), in Massachusetts ha recentemente individuato quattro nuove galassie nane poste nei pressi della galassia a cui appartiene il Sistema solare. La scoperta si deve a uno dei due telescopi Magellano, in Cile, degli strumenti tecnologici in grado di scovare nuovi sistemi stellari.
Gli esperti hanno così svelato Sagittarius II, Reticulum II, Tucana III e Phoenix II.
Nonostante non siano riuscite a svelare numerose informazioni, le nuove immagini potrebbero dare il via a una lunga serie di studi atti a individuare tutte le altre galassie nei pressi della Via Lattea.