Via Lattea, osservato il punto più lontano della galassia

Scienze
Il centro della galassia è distante più di 27mila anni luce dalla Terra (foto: archivio Getty Images)
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Si tratta di una lontanissima regione che si trova sul lato opposto rispetto alla Terra e il Sole e la sua distanza è stata calcolata con la tecnica geometrica della parallasse, utilizzata fin dal 1838 dagli astronomi per le mappature dell’universo

Si estendono i confini osservabili della Via Lattea. Un gruppo di ricercatori dell'Istituto Max Planck di radioastronomia di Bonn, guidati da Alberto Sanna ha, infatti, localizzato una nuova regione, sul lato opposto della galassia rispetto a Sole e Terra, estendendo così i limiti della galassia ad una distanza di circa 66mila anni luce. Il calcolo è stato effettuato grazie alla tecnica geometrica della parallasse, utilizzata dagli astronomi fin dal 1838: consiste nel misurare la distanza di un oggetto in base alle regole della trigonometria. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista "Science".

La tecnica della parallasse

Quando si cambia punto di osservazione rispetto ad un oggetto, quest’ultimo sembra spostarsi. Tale fenomeno si chiama parallasse, così come la tecnica che viene utilizzata fin dal 1838 dagli astronomi per mappare l’universo. Definendo gli angoli dei due punti di osservazione, è possibile risalire alla distanza dell’oggetto attraverso una triangolazione basata sulle regole della trigonometria. Nel caso della nuova regione osservata, il punto di vista utilizzato è stato la Terra, prima in un punto qualsiasi della sua orbita e, successivamente, a sei mesi di distanza, nella posizione opposta. Attraverso questa tecnica è stato possibile estendere il nuovo limite di osservazione a 66mila anni luce. In precedenza, il record stabilito era stato di circa 36mila anni luce. Osservazioni di questo tipo, però, richiedono misurazioni molto precise e mezzi sofisticati. Per individuare la nuova regione della Via Lattea, ribattezzata “G007.47+00.05”, è stata, infatti, utilizzata una rete di radiotelescopi Very Long Baseline Array (Vlba) della National Science Foundation, costituita da dieci antenne distribuite in Nord America, Hawaii e Caraibi, capaci di misurare angoli molto piccoli e, di conseguenza, distanze galattiche molto grandi.

La mappatura della Via Lattea

Nelle regioni come quella individuata dall’Istituto Max Planck ci sono sufficienti molecole di acqua e metanolo che funzionano da amplificatori naturali dei radiosegnali. Grazie a questo effetto, noto come “maser”, è possibile osservare facilmente con i radiotelescopi i segnali radio. Considerando, poi, che nella Via Lattea sono tante le regioni con queste caratteristiche, in futuro, secondo gli esperti, sarà possibile captare i loro segnali e completare la mappatura galattica. Il punto osservato “è ben oltre il centro della Galassia, che è distante da noi più di 27mila anni luce – ha spiegato Sanna – Questa misura equivale a osservare una pallina da baseball sulla superficie della Luna". Grazie a questa scoperta, i ricercatori avrebbero quindi dimostrato che “è possibile mappare l’intera estensione della Via Lattea – ha continuato l’esperto – e avere un’idea di come sia fatta”.

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