Nasa, prevista una revisione delle regole sulla protezione planetaria

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Il Consiglio consultivo ha invitato l’agenzia spaziale americana a rivedere le linee guida esistenti e a istituire una commissione interdisciplinare di esperti 

Alla base dell’esplorazione spaziale esistono delle precise regole che devono essere seguite durante ogni missione per tutelare i corpi celesti ed evitare contaminazioni di materiale organico proveniente dalla Terra. Il Consiglio consultivo della Nasa ha invitato l’agenzia spaziale americana a rivedere le linee guida sulla protezione planetaria esistenti e a istituire una commissione interdisciplinare di esperti. Una decisione presa in vista della nuova fase dell’esplorazione spaziale umana della Luna e di Marte e delle future missioni robotiche sulle lune del Sistema Solare che potrebbero ospitare forme di vita.

La necessità di nuove linee guida per la protezione planetaria

Secondo il Consiglio consultivo, la Nasa dovrebbe riunire nella commissione interdisciplinare degli esperti dell’industria, della comunità scientifica e delle agenzie governative competenti e redigere assieme a loro delle regole finalizzate a prevenire la contaminazione dei pianeti da esplorare e della Terra. La speranza è che un lavoro di questo tipo possa condurre a una revisione simile a livello internazionale. Il Consiglio consultivo della Nasa ritiene che le attuali regole di protezione planetaria, basate sugli orientamenti adottati 50 anni fa dal comitato internazionale per la ricerca spaziale (Cospar), potrebbero rivelarsi inadatte alle future esplorazioni spaziali.
Mike Gold, presidente del comitato di regolamentazione e politica del Consiglio consultivo della Nasa, spiega che i tempi sono cambiati. "Ci sono in vista missioni spaziali umane che non avremmo mai potuto immaginare prima. Ci sono attori del settore privato che, 10 o 20 anni fa, non avremmo pensato possibili".

Le future missioni su Europa

Alcune delle future missioni della Nasa si svolgeranno su Europa, la più nota delle lune di Giove. Durante il convengo annuale di Washington dell’Unione Geofisica Americana, un team di ricercatori dell’Università di Chicago ha presentato il progetto di una trivella a propulsione nucleare che consentirà di perforare lo strato di ghiaccio che ricopre la superficie del corpo celeste, sotto al quale si cela un oceano caldo che, secondo alcune teorie, potrebbe ospitare delle forme di vita primordiali. 

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