Oltre a perforare lo strato di ghiaccio della luna di Giove, servirà a raccogliere campioni al fine di indagare l’eventuale presenza di laghi d’acqua
La Nasa è al lavoro per sviluppare una trivella a propulsione nucleare che sarà impiegata nelle future missioni su Europa, la luna di Giove, per perforare lo strato di ghiaccio sotto il quale si cela un oceano caldo.
L’obiettivo è quello di indagare la presenza di eventuali forme di vita, probabilmente ospitate nell’acqua salata e in stato liquido presente sulla luna.
Il progetto è stato presentato al convegno annuale di Washington dell’Unione Geofisica Americana, da un team di ricercatori dell’Università di Chicago, coordinato da Andrew Dombard.
Uno strato di ghiaccio spesso dai 2 ai 30 chilometri
La trivella sarebbe l’unica soluzione in grado di permettere agli esperti in ambito di indagare “una regione inesplorata dove c’è la concreta possibilità di trovare firme biologiche di vita, presente o passata”, spiega Dombard, progettista della Nasa attualmente impegnato nello sviluppo di possibili innovazioni tecnologiche atte a coadiuvare future missioni per esplorare il Sistema solare.
Stando alle informazioni finora raccolte, lo strato di ghiaccio di Europa dovrebbe avere uno spessore tra i 2 e i 30 chilometri.
La trivella in progetto, oltre a perforare la superficie della luna di Giove, servirà a raccogliere campioni di ghiaccio al fine di indagare l’eventuale presenza su Europa di laghi d’acqua.
Nei prossimi decenni sono diverse le missioni in programma per lo studio e l’esplorazione del sistema di Giove, quali Juice (Jupiter Icy Moons Explorer) dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Europa Clipper.
Juno, la sonda della Nasa, è a metà missione
Juno, la sonda della Nasa, è a metà della sua missione per esplorare Giove.
La sua avventura è iniziata nel mese di luglio 2016, giorno in cui il velivolo ha raggiunto l’orbita del più grande pianeta del Sistema solare, dopo il lancio avvenuto il 5 agosto 2011.
Il 21 dicembre 2018 Juno compirà la sua sedicesima ‘picchiata’ in volo da polo a polo per esplorare la superficie di Giove. Ogni 53 giorni la sonda sfreccia alla velocità di oltre 200.000 chilometri orari, alla distanza di soli 5.053 chilometri dell’atmosfera di Giove, raccogliendo scatti mozzafiato della superficie del pianeta.
"Con il sedicesimo flyby scientifico avremo la copertura globale di Giove”, spiega Jack Connerney, Juno deputy principal investigator della Space Research Corporation di Annapolis, in Maryland.