Solstizio d'inverno: quest'anno è il 21 dicembre. Le cose da sapere su questa data
ScienzeÈ il giorno con meno ore di luce dell'anno, che dà inizio all'inverno astronomico. Ecco curiosità e tradizioni legate a questo appuntamento
Pochi giorni prima di Natale cade una data legata ad antiche celebrazioni: è il solstizio d'inverno, il giorno più corto dell'anno. Questo momento, con il numero di ore di luce più limitato dei 12 mesi, segna anche il passaggio dall'autunno all'inverno: nel 2022 si verifica il 21 dicembre.
Cos'è il solstizio d'inverno
Il solstizio d'inverno è il giorno in cui comincia, dal punto di vista astronomico, la stagione invernale. L'inclinazione dell'asse della Terra rispetto al piano dell'eclittica (il cammino apparente tracciato dal Sole nel cielo durante l'anno) è al suo massimo possibile. L'asse è una linea immaginaria che collega il Polo Nord al Polo Sud, la Terra ruota su stessa e l'asse può essere più o meno inclinato. L'inclinazione dell'asse durante il solstizio di inverno è di 23,5 gradi. I momenti di massima inclinazione sono due, il solstizio di inverno e quello d'estate. Il solstizio d'inverno – per chi vive nell'emisfero nord del pianeta – è il momento in cui il Polo Nord è il più distante possibile dal Sole (in relazione al suo asse, non in assoluto); il solstizio d'estate, al contrario, è quello in cui è più vicino. Per chi si trova nell'emisfero Sud, il fenomeno è identico ma a giorni invertiti.
Quando cade il solstizio d'inverno
Il solstizio d'inverno non capita ogni anno nello stesso giorno, ma in una finestra che va dal 20 al 23 dicembre, a causa della non perfetta corrispondenza tra il calendario moderno e l'anno solare, che dura 365,2422 giorni. Nel 2022 il giorno del solstizio è mercoledì 21 dicembre.
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Le tradizioni del solstizio: adunate a Stonehenge
Stonehenge, il monumento preistorico situato nel Wiltshire, in Inghilterra, è un simbolo di questa giornata perché costruito in modo da essere perfettamente allineato con la posizione del sole al tramonto. La costruzione di Newgrange, in Irlanda, invece è allineata all'alba del solstizio di inverno, il Cerchio di Goseck, in Germania, a quella di entrambi i momenti della giornata. Proprio a Stonehenge si tengono ogni anno in occasione del solstizio celebrazioni guidate dagli ordini druidici, associazioni religiose che si rifanno alle guide spirituali e figura di spicco nelle popolazioni celtiche.
La festa di Yule
Un'altra tradizione precristiana legata a questo giorno è la festa di Yule o Juul. Veniva celebrata in Scandinavia con l'accensione di fuochi, simbolo della luce di cui si auspicava il ritorno. Inoltre, un ceppo d'albero veniva portato in casa, come omaggio al dio Thor. La legna del ceppo o di un intero albero, doveva riscaldare la casa per i successivi 12 mesi. Le ceneri venivano poi usate come fertilizzante e buon auspicio per un florido raccolto nella primavera successiva.
I Saturnali dell'antica Roma
Ma le festività legate al solstizio d'inverno erano diffuse praticamente in tutte le civiltà antiche. Gli antichi romani festeggiavano i Saturnali: a partire dal 17 dicembre, per una settimana, tenevano banchetti in onore di Saturno, padre di Giove e quindi di tutti gli Dei. Il giorno iniziale veniva celebrato con sacrifici al tempio e con lo scambio di regali. Questo Natale ante-litteram era anche l'occasione per cancellare debiti e pene carcerarie; le guerre venivano interrotte, era permesso scommettere legalmente e gli schiavi venivano serviti dai propri padroni.
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Il solstizio nel mondo
In Iran, il solstizio d'inverno coincide con la festa di Yalda o Shab-e Chelleh, in cui vengono serviti melograni, meloni e noci secche. Mangiare del melone durante la notte di Yalda è di buon auspicio per la salute. L'arrivo dell'inverno viene celebrato come il rinnovamento del Sole e la vittoria della luce sulle tenebre, dato che da quel momento in avanti le ore di luce aumenteranno. Durante la notte le famiglie si riuniscono e si rimane insieme tutta la notte, fino all'alba. La tradizione è celebrata anche in Afghanistan, Tajikistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Azerbaijan e Armenia. In Guatemala questa data corrisponde anche all'allestimento del "Palo Volador". Tre uomini si issano su un palo alto 15 metri; mentre uno di loro picchia un tamburo e suona un flauto, gli altri due volteggiano attorno al palo, prima di iniziare la discesa. Se atterrano sui propri piedi, significa che il Sole tornerà a sorgere e i giorni torneranno ad allungarsi. La tradizione riprende un antico rito Inca.