
Il progetto è stato condotto dall'università Tor Vergata di Roma in collaborazione con la Fondazione Vigamus e l'Accademia Raffaello di Urbino

L'università Tor Vergata di Roma, in collaborazione con la Fondazione Vigamus e l'Accademia Raffaello di Urbino, ha ricostruito per la prima volta in 3D il volto di Raffaello Sanzio. Lo studio, annunciano gli stessi scienziati, sarà prossimamente sottoposto per la pubblicazione alla rivista Nature. I ricercatori si sono basati sul calco dei resti del pittore custoditi nella tomba del Pantheon a Roma
Svelato per la prima volta il volto di Raffaello
I ricercatori di tor vergata hanno confrontato la ricostruzione con i numerosi autoritratti del pittore. Nella foto, il più celebre, dipinto tra il 1505 e il 1506, custodito nella Galleria degli Uffizi

"Questa ricerca - dice Olga Rickards, una delle principlali esperte mondiali di antropologia molecolare - fornisce per la prima volta una prova concreta che lo scheletro riesumato nel Pantheon nel 1833 appartiene a Raffaello. Nella foto, Autoritratto con un amico, dipinto dal pittore nel 1519 (Raffaello è sulla sinistra). Il quadro si trova al Louvre di Parigi

Per fugare i dubbi è stato utilizzato un calco in gesso del cranio di Raffaello prodotto dal formatore Camillo Torrenti nel 1833 in occasione della riesumazione dell'artista. Nella foto, un autoritratto giovanile attribuito a Raffaello senza datazione certa. Si trova all'Ashmolean museum di Oxford

Inizialmente è stato determinato il profilo biologico dell'individuo in esame. La ricostruzione è stata eseguita manualmente al computer. Infine, la ricostruzione è stata confrontata con gli autoritratti di Raffaello e con dipinti di altri autori al fine di valutare la possibilità che il pittore fosse il soggetto rappresentato. Nella foto, un ritratto di Raffaello di Wenceslaus Hollar, opera del 1651

Inizialmente è stato determinato il profilo biologico dell'individuo in esame. La ricostruzione è stata eseguita manualmente al computer. Infine, la ricostruzione è stata confrontata con gli autoritratti di Raffaello e con dipinti di altri autori al fine di valutare la possibilità che il pittore fosse il soggetto rappresentato. Nella foto, l'autoritratto di Raffaello nella Galleria degli Uffizi