Fotografato il buco nero più antico mai osservato, ha più di 13 miliardi di anni
ScienzeCiò che ha sorpreso i ricercatori dell’Università di Cambridge non è stata l’età del buco nero, ma le sue dimensioni, che mettono in dubbio tutte le ipotesi avanzate finora dagli studiosi sulla formazione di questi corpi celesti. La galassia in cui si trova il buco nero era già stata definita nel 2022 come la più antica mai trovata
Un telescopio, una foto e la possibilità di aver fatto cambiare idea alla scienza. È questo il punto di partenza per spiegare l’ultima scoperta fatta nel mondo dell’astronomia: il buco nero più antico mai osservato ha 13 miliardi di anni e si è formato 400 milioni di anni dopo il Big Bang. È quanto riporta la rivista Nature, sulla base degli studi fatti da Roberto Maiolino, ricercatore dell’Università di Cambridge, e dal suo team, supportato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ad aiutare gli scienziati nella loro scoperta è stato il telescopio James Webb, strumento altamente sensibile e che ha già costituito in passato un grande contributo per osservare l'universo.
Le nuove ipotesi
La scoperta, a causa delle dimensioni del corpo celeste, mette in discussione quanto teorizzato finora in merito ai buchi neri. Maiolino ha, infatti, spiegato che si è reso necessario formulare nuove ipotesi relative alla loro formazione: “Due sono gli scenari più plausibili: i buchi neri potrebbero essere nati già molto massicci, e questo potrebbe essere avvenuto in seguito al collasso gravitazionale di enormi nubi di gas primordiale. Alternativamente – prosegue il ricercatore – i primi buchi neri potrebbero essersi formati dal collasso delle prime stelle, e quindi sarebbero nati relativamente piccoli per poi crescere molto rapidamente, ad un tasso molto più alto di quanto previsto dalle precedenti ipotesi”.
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La galassia
Il buco nero si trova al centro della galassia GN-z11, nel 2022 la più antica mai trovata. Si tratta di una galassia compatta, il cui sviluppo sta venendo compromesso dal buco nero da poco fotografato, che sta assorbendo un’eccessiva quantità di gas. Proprio a causa della sua energia, la galassia che lo ospita brilla molto intensamente. Per Maiolino, “la sorpresa sta nel fatto che sia così massiccio. Questa è stata la cosa più inaspettata”.