Napoli, il documentario shock sulla tv svizzera: "Sarà sepolta dalla cenere"

Scienze
Fonte: Video ufficiale Rsi

Potrebbe accadere nel caso di un'eruzione dei Campi Flegrei e avrebbe ripercussioni sul Sud Italia e su buona parte dell'Europa

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Napoli sarà sepolta dalla cenere. È quanto emerge dal documentario “Napoli, il supervulcano che minaccia l’Europa” prodotto da Rsi, la Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana. Il programma racconta che, nel caso in cui ci fosse un’eruzione dei Campi Flegrei, il capoluogo della Campania verrebbe coperto da 30 metri di cenere. Ma c’è di più: ci sarebbero pesanti ripercussioni su buona parte del Sud Italia e del continente europeo.

Il documentario

Il video, di oltre 40 minuti, è stato pubblicato il 4 aprile ed è disponibile anche su Youtube. Nel reportage ci sono alcune immagini animate che mostrano situazioni catastrofiche: piazza del Plebiscito sommersa da nubi ardenti, la Basilica di San Francesco di Paola distrutta con fiamme che escono dalle finestre e in generale la città di Napoli completamente sommersa dalla cenere. Oltre a queste ricostruzioni, a destare maggiore preoccupazione sono le dichiarazioni di alcuni esperti e studiosi provenienti da tutto il mondo. Per il vulcanologo Patrick Allard: “Se si verificasse un’eruzione di grande portata, vedremmo colonne eruttive di cenere che si innalzano per diverse decine di chilometri, almeno fino alla stratosfera. La cenere cadrebbe su Napoli, anche più lontano, ci saranno delle vittime e grande distruzione”. Secondo Amy Donovan, professoressa di Geografia all’Università di Cambridge: “La città dovrebbe essere deserta perché l’aria sarebbe satura di cenere, materiale piroclastico e residui vulcanici di ogni genere”. Ma la statistica più preoccupante riguarda il tempo che le persone avrebbero per scappare dalla città. Diego Perugini, direttore del dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia, spiega: “Abbiamo ricreato il processo in laboratorio e per quello che possiamo stimare, dall’inizio del mescolamento dei magmi fino all’eruzione i tempi sono molto brevi, dell’ordine di decine di minuti”. Decisamente poco tempo per evacuare un comune così grande e densamente popolato.

Il risveglio del Vulcano Etna. Nel tardo pomeriggio del 2 aprile 2024 si è aperta una piccola bocca sull'orlo nord-orientale del Cratere di Sud-Est, che ha prodotto degli sbuffi di gas incandescente. Il mattino dopo era evidente che questi sbuffi stavano producendo una quantità impressionante di anelli di vapore (Catania - 2024-04-05, Angela Platania) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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