Molte specie mostrano segni di disorientamento e l'improvviso calare delle tenebre può portare a comportamenti anomali. E anche per gli esserri umani possono esserci ripercussioni
Nella giornata di oggi un'eclissi solare totale porterà l'oscurità su gran parte dell'America settentrionale. Se, da un lato, l'evento ha attirato milioni di persone in Messico, negli Stati Uniti e in Canada, dall'altro rappresenta un'occasione unica per la Scienza. Mentre tutti saranno impegnati a osservare il firmamento, tuttavia, anche l'ambiente e gli animali subiranno un impatto importante.
Segni di disorientamento e comportamenti strani
Durante un'eclissi, infatti, si assiste – anche se per un breve momento – a variazioni dell’intensità luminosa, della temperatura e della velocità del vento. Seppur non considerevoli, queste variazioni interrompono o comunque influenzano i ritmi circadiani di un’ampia varietà di animali, portandoli a modificare repentinamente comportamenti e abitudini. Molti di loro mostrano segni di disorientamento e l'improvviso calare delle tenebre può indurli a comportamenti anomali.
La confusione degli uccelli prima dell'oscurità
Un esempio degli effetti causati dall'oscurità improvvisa durante il giorno negli animali arriva da uno studio condotto dopo la grande eclissi americana del 2017, nel quale i ricercatori della Cornell University e dell’Università di Oxford hanno evidenziato come gli uccelli apparissero confusi nei momenti precedenti l'oscurità a causa del cambiamento della luce solare. Non solo i volatili, tuttavia, potrebbero mostrare strani atteggiamenti durante l'eclissi. I polli, ad esempio, potrebbero interpretare il fenomeno come l'arrivo della notte e cercare un posto dove dormire. E mentre le specie diurne raggiungono le zone di riposo, quelle notturne si attivano. Può accadere che gli aironi notturni lascino il loro nido o di sentire i grilli cantare proprio all'apice dell'eclissi.
Quali effetti sugli esseri umani?
"Le eclissi hanno un potere speciale. Toccano le persone, che provano una sorta di riverenza per la bellezza del nostro universo“, ha dichiarato Bill Nelson, capo della Nasa. È questo senso di meraviglia che i ricercatori hanno studiato nel 2017, utilizzando i dati di poco meno di 3 milioni di utenti del social network Twitter, ora diventato X. Il risultato è stato che coloro che si trovavano nel percorso dell’eclissi avevano maggiori probabilità di usare il pronome "noi" (invece di "io") e di preoccuparsi per gli altri, secondo Paul Piff, ricercatore di psicologia presso la Uc Irvine. Un’esperienza di meraviglia sembra “collegarci gli uni agli altri“, ha sintetizzato. Quest’anno ha in programma di studiare se questo tipo esperienza può avere un impatto sulle divisioni politiche.