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Mammiferi maschi più grandi delle femmine, uno studio sfata il mito

Scienze
©Getty

Su poco più di 400 specie studiate, i maschi sono più grandi delle femmine solo nel 45 per cento dei casi.  Lo rileva uno studio dei ricercatori della Princeton University negli Stati Uniti

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Una ricerca condotta su 429 specie di mammiferi dimostra che in molti casi i maschi hanno le stesse dimensioni delle femmine e talvolta sono persino più piccoli. I risultati dello studio sono pubblicati su Nature Communications dai ricercatori della Princeton University negli Stati Uniti.  Secondo gli autori dello studio, i pregiudizi che resistono nella letteratura scientifica da oltre un secolo derivano dal fatto che per anni l'interesse si è focalizzato su alcune specie più importanti in cui i maschi sono più grandi delle femmine.

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La ricerca

 

In passato si è  diffuso lo stereotipo secondo cui i maschi sarebbero più grandi delle femmine nella maggior parte dei mammiferi. Per dimostrare definitivamente l'infondatezza di questa convinzione, i ricercatori guidati da Kaia Tombak hanno messo a confronto la massa corporea di maschi e femmine di 429 specie di mammiferi che vivono in libertà. I dati raccolti indicano che nella maggior parte dei casi i maschi non sono più grandi delle femmine e che in molte specie hanno dimensioni simili: questo vale ad esempio per i cavalli, le zebre, i lemuri e le talpe dorate. Differenze significative tra maschi e femmine sono presenti in un numero ridotto di specie, come l'elefante marino settentrionale (i maschi sono tre volte più grandi delle femmine) e il pipistrello dal naso a tubo (con le femmine grandi 1,4 volte i maschi). 

 

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Accoppiamento e prole

La stazza di maschi e femmine varia nei mammiferi in base alla competizione per l'accoppiamento: come nei leoni e nei babbuini dove i maschi sono più grandi delle femmine perché si sfidano fisicamente per aggiudicarsi una compagna. La stazza dipende anche dall'investimento che viene fatto sulla prole: come nei conigli dove le femmine sono più grandi dei maschi perché generano più cucciolate per ogni stagione di accoppiamenti.