“Il fatto che i delfini usino il ‘baby talk’ è un esempio eccellenti di quello che chiamiamo evoluzione convergente” ha commentato Laela Saych, una delle ricercatrici del WHOI. “Questa è un tipo di strategia comunicativa che si è evoluta in tre specie molto diverse tra loro: uomo, delfino e fringuello zebra”
Anche le mamme delfino, quando parlano con i loro piccoli, usano il “baby talk”: una sorta di “maternese”, una lingua-non lingua che li accomuna all’uomo. Lo conferma una nuova ricerca sul comportamento di questi cetacei che ha analizzato nel dettaglio i suoni raccolti dai ricercatori del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) ed è stata pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). Di fronte ai loro cuccioli, i fischi delle mamme usano frequenze più acute e con un range più vasto. “Il fatto che i delfini usino il ‘baby talk’ è un esempio eccellente di quello che chiamiamo evoluzione convergente” ha commentato Laela Saych, biologa-ricercatrice del WHOI. “Questa è un tipo di strategia comunicativa che si è evoluta in tre specie molto diverse tra loro: uomo, delfino e fringuello zebra”.
L'analisi delle registrazioni
La ricerca per questo studio ha comportato l’analisi delle registrazioni di 19 femmine adulte di tursiopi che, durante brevi valutazioni sanitarie di cattura e rilascio, sono state temporaneamente dotate di idrofoni con ventose attaccate direttamente alla testa di ciascun delfino. Dallo studio è emerso che “le madri di delfini tursiopi modificano i loro fischi caratteristici in modi simili al ‘maternese’ umano, un modello di linguaggio che è quasi universale in tutte le culture e le lingue. In questo esempio, rallentato 8 volte per rendere questi suoni ad alta frequenza udibili all’orecchio umano, il caratteristico fischio di una madre di tursiope raggiunge un tono notevolmente più alto nel secondo fischio, quando era con la sua prole”.
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Le somiglianze delfini-umani
La co-autrice principale dello studio, Nicole El Haddad dell’università Bicocca di Milano, che ha condotto il progetto di tesi del suo master sulla bioacustica dei delfini tursiopi come studente ospite alla WHOI, sottolinea che “è stato ben documentato che i delfini sono in grado di apprendere la produzione vocale, che è un aspetto chiave della comunicazione umana. Questo studio aggiunge nuove prove sulle somiglianze tra delfini e umani. Detto questo, sono fiduciosa che questa interessante scoperta possa aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica in generale sulla protezione di questa specie carismatica. Questo studio potrebbe essere un trampolino di lancio, ispirando altri scienziati a concentrarsi sulla comunicazione diretta ai cuccioli in altre specie. Sarebbe interessante confrontare gli aspetti vocali di diverse madri di mammiferi marini in presenza o meno della loro prole”.