Il rientro in atmosfera è previsto tra mercoledì 19 e giovedì 20 aprile. Sono bassi i rischi di impatto, marginalmente interessata la Sicilia
Sta rientrando nell’atmosfera terrestre un piccolo satellite a fine vita della Nasa che pesa meno di 300 chilogrammi. Si tratta del satellite Rhessi, lanciato nel 2002 per studiare il Sole e ormai in disuso dal 2018. L'oggetto dovrebbe rientrare intorno alle 3:30 del 20 aprile (ora italiana), con un margine di incertezza di circa 16 ore.
Sicilia marginalmente interessata all’impatto
Alcuni frammenti potrebbero sopravvivere all'impatto con l'atmosfera, ma "il rischio di danni per chiunque sulla Terra è basso, approssimativamente pari a 1 su 2.467", spiegano gli esperti della Nasa che stanno monitorando la situazione insieme al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Secondo le ultime previsioni elaborate dall'americana Aerospace Corporation, l'Italia non corre particolari pericoli: solo la Sicilia è marginalmente interessata dalle linee che tracciano le possibili traiettorie di sorvolo che l'oggetto potrebbe percorrere, ma dati più certi arriveranno nelle prossime ore.
La storia di Rhessi
Il satellite Rhessi è stato lanciato nell'orbita terrestre bassa a bordo di un razzo Pegasus XL nel febbraio 2002 per studiare i brillamenti solari e le espulsioni di massa coronale, eventi altamente energetici che possono avere effetti anche sulla Terra, interferendo ad esempio con le comunicazioni radio e le reti elettriche. Grazie al suo spettrometro, Rhessi è stato il primo a scattare immagini a raggi gamma e raggi X ad alta energia dei brillamenti solari. Durante la sua missione, "ha registrato più di 100.000 eventi di raggi X, consentendo agli scienziati di studiare le particelle energetiche nei brillamenti solari," spiega la Nasa.