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Giornata delle Donne nella Scienza, su Instagram parliamo di materie Stem e gender gap

Scienze

Monica Peruzzi

©Getty

In vista della giornata delle ragazze nelle Stem, che cade l’11 febbraio, rispondiamo a sei domande che aiutano a capire quali sono e cosa comportano gli stereotipi di genere, lo facciamo attraverso le interviste a scienziate italiane

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L’11 febbraio sarà la giornata delle ragazze nelle Stem, le materie tecnico-scientifiche. Una giornata dedicata alla lotta contro il pregiudizio, privo di qualsiasi fondamento scientifico e pericolosissimo, secondo cui gli uomini sono "più portati” per queste materie. Uno stereotipo che produce questo risultato: secondo l’ultimo rapporto UNESCO, solo il 33% dei ricercatori sono donne, nonostante rappresentino fra il 45% delle laureate, il 55% degli studenti di Master. Un pregiudizio di genere che produce risultati devastanti per le donne, perché non partecipare al percorso tecnico-scientifico significa non avere le competenze indispensabili per affrontare le sfide globali ed essere tagliate fuori dalle professioni altamente specializzate e quindi maggiormente retribuite. Anche non partecipare a codificare gli algoritmi dell’intelligenza artificiale, scrive sempre l’Unesco, rappresenta un pericolo reale, perché significa che l’IA amplificherà gli stereotipi di genere, invece che combatterli, se le donne non ci sono.
Il problema, insomma, è culturale. Su questo dobbiamo lavorare. Siamo partiti da una Instagram-serie, “Stem Power”, sul profilo di Skytg24, per affrontare i tanti temi collegati alla discriminazione di genere, dagli stipendi all’accesso alle facoltà tecnico-scientifiche, condizionato dagli stereotipi.

 Primo episodio: Cos’è il gender dream gap?

Abbiamo raccolto 5 azioni che possiamo mettere in campo per lavorare su questi temi.

Dare nuovi modelli

Il primo punto è capire che il gender dream gap si inizia a formare a 6 anni, quindi è proprio dal primo anno delle elementari che dobbiamo lavorare per fornire nuovi modelli di donne impegnate nelle materie Stem. Alle bambine e alle ragazze serve sapere che ci sono altre ragazze come loro che hanno scelto questi percorsi professionali, poiché il 50% delle bambine interessate alle materie Stem non conosce altre donne impegnate in questi settori.

Fare esercizio pratico

Impariamo cosa significa l’approccio scientifico alle cose: si parte dall’osservazione di qualcosa che si identifica insieme, si cerca di capire, si elabora una tesi e poi si verifica se sia corretta o meno. E’ un momento molto bello di condivisione, perché ognuno può dare il suo contributo con la propria ipotesi da verificare. Un modo estremamente utile per far capire l’importanza del lavoro di squadra e che le bambine hanno le stesse capacità dei bambini. Oltre al fatto che l’accettazione del fallimento è insita nel percorso di crescita

Diventare mentor

Gli studi recenti dimostrano che se a casa i genitori si interessano alle Stem e in classe i docenti si mostrano interessati alle materie stem, diventano cioè “mentor”, le bambine vengono accompagnate nel percorso di crescita del pensiero critico e partecipe, con la consapevolezza che gli unici limiti che hanno sono quelli che si danno loro stesse, non la genetica. Genitori e insegnati sono figure chiave che possono incoraggiare le bambine verso questo settore di studi.

Collegare le Stem alla vita reale

Le materie Stem hanno un impatto decisivo nella vita reale. Le ricerche recenti spiegano che il motivo principale che allontana le ragazze dal percorso scientifico è il loro desiderio di fare qualcosa che abbia impatto sulla collettività. I problema che si riscontra oggi è che, mancando aule didattiche e laboratori, nelle scuole, le materie Stem sembrano scollegate dalle emergenze reali che stiamo vivendo. Invece dobbiamo spiegare che è proprio attraverso la ricerca e la scienza che si possono dare risposte alle urgenze, da quella ambientale a quella sanitaria, tanto per fare due esempi.

Accettare il fallimento

Le ricerche recenti spiegano che il fallimento è vissuto dalle bambine in maniera molto diversa rispetto ai bambini. A parità di preparazione, le ragazze tendono a ricercare la perfezione, e quindi spesso rinunciano a partecipare per evitare di sbagliare.  L’approccio scientifico serve a liberarle da questa barriera psicologica, attraverso la comprensione che è proprio attraverso i fallimenti che si riesce a trovare la soluzione. Non solo: le materie scientifiche sviluppano un’abitudine positiva anche alla creatività (si cercano cose che non esistono, risposte a domande che restano sospese) e alla diversità (l’approccio diversificato di uomini, donne, persone che arrivano da Paesi diversi è vissuto come un arricchimento).

 

In conclusione, diamo alle bambine questo messaggio:

Siate libere, potete fare tutto ciò che sognate.