Virgin Galactic, riuscito il viaggio spaziale di Branson: navicella è tornata sulla Terra

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Il miliardario britannico ha effettuato il suo primo volo suborbitale: è partito dalla base operativa della Virgin Galactic situata all'interno dello Spaceport America, nel deserto del New Mexico, ed è rientrato dopo poco più di un'ora. "Un'esperienza unica nella vita", ha commentato. Il 20 luglio toccherà al fondatore di Amazon Jeff Bezos, che partirà con la New Shepard, la navetta costruita dalla sua azienda, la Blue Origin

La navicella spaziale Spaceflight Unity 22 con a bordo il miliardario britannico Richard Branson ha effettuato il suo primo viaggio suborbitale ed è rientrata con successo sulla Terra dopo poco più di un'ora. A bordo insieme a Branson un equipaggio di due piloti, Dave Mackay e Michael Masucci, più tre dipendenti della Virgin Galactic. "È meraviglioso, un sogno. Un'esperienza unica nella vita", sono state le prime parole di Branson a bordo. Poi, una volta tornato sulla Terra, ha detto: "Benvenuti all'alba di una nuova era spaziale". Viaggiare nello spazio, oggi prerogativa di pochi milionari, "deve diventare più accessibile a tutti", ha aggiunto il miliardario., sottolineando come l'obiettivo è quello di "trasformare la prossima generazione di sognatori in astronauti".

Branson a Sky TG24: "Abbiamo programmato il volo per poter vedere la partita"

Poi ai microfoni di Sky Tg24 Branson ha parlato anche della finale di Euro 2020 fra Italia e Inghilterra: “Credo che sarà una partita pazzesca e infatti abbiamo programmato il volo prima della partita così possiamo guardarla, sono impaziente di vederla. La vostra agenzia spaziale ha portato la nostra navicella lassù e quindi vorrei poter dire che tifo per voi ma ad ogni modo vi faccio i migliori auguri”.

Il decollo e il volo

La navicella è decollata intorno alle 16.30 (ora italiana) dalla base operativa della Virgin Galactic situata all'interno dello Spaceport America, nel deserto del New Mexico. La navicella nel suo volo suborbitale ha raggiunto un'altezza di 80 chilometri sopra il deserto del New Mexico. Degli otto turisti spaziali che hanno volato finora, Branson è il primo ad aver affrontato l’esperienza a bordo di un suo veicolo, nel quale ospita dei passeggeri. 

La sfida con Bezos

Con il volo di oggi Branson ha battuto sul tempo di appena nove giorni un altro miliardario, Jeff Bezos, che il 20 luglio ha in programma di partire con la New Shepard, la navetta costruita dalla sua azienda, la Blue Origin. Il fondatore di Amazon ha puntato prima su una data memorabile, il 20 luglio, simbolo dello sbarco sulla Luna, e poi ha giocato la sua carta più originale: la pioniera dell'aviazione Wally Funk, 82 anni, sarà fra i suoi passeggeri.

Il volo di Branson

Il primo a volare, però, è Branson e le immagini delle tute azzurre che sanno di futuro che indossa il suo equipaggio hanno fatto il giro del mondo. A bordo con il miliardario i piloti Dave MacKay e Michael Masucci, l'istruttrice Beth Moses, l'ingegnere Colin Bennett e la vicepresidente della Virgin per gli Affari governativi e la ricerca Sirisha Bandla. Sia Branson che Bezos raggiungeranno lo spazio, ma intersecando la loro traiettoria con quella dell'atmosfera per poi rientrare a Terra. La novità è che lo fanno con i loro mezzi, segnando un cambiamento radicale a 20 anni dal primo volo di un turista spaziale.

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Il turismo spaziale

Il primo a pagare un biglietto per andare nello spazio era stato il miliardario americano Dennis Tito, che il 28 aprile 2001 era partito con una navetta russa Soyuz alla volta della Stazione Spaziale, a bordo della quale era rimasto per otto giorni. Hanno acquistato un costosissimo seggiolino della Soyuz, spendendo come minimo 20 milioni di dollari, anche i sette successori dell'austronauta statuintense Dennis Tito, fra i quali l'imprenditrice di origine iraniana Anousheh Ansari, finora l'unica donna nel breve elenco dei turisti spaziali. Il soggiorno più lungo sulla Stazione Spaziale (13 giorni), è stato quello dell'americano Richard Garriott e l'ultimo ad avere una camera con vista sulla Terra è stato nel 2009 il canadese Guy Laliberté, uno dei fondatori del Cirque du Soleil. Da allora una lunghissima pausa imposta dall'uscita di scena dello Space Shuttle, che aveva fatto della Soyuz l'unico mezzo per portare uomini nello spazio e garantire l'avvicendamento degli equipaggi sulla Stazione Spaziale.

L’arrivo dei privati

Le cose sono cambiate con l'arrivo dei privati, a partire dalla collaborazione con la Nasa della SpaceX di Elon Musk, ma non solo: imprenditori come Branson e Bezos hanno deciso di investire nel turismo spaziale e nei mezzi per realizzarlo. Il turismo spaziale è ancora per pochi, considerando che secondo stime recenti il costo di un biglietto potrebbe aggirarsi fra 250.000 e 500.000 dollari, ma missioni come quelle di Branson e Bezos sono il primo passo verso qualcosa che nel giro di pochi anni potrebbe rendere i voli suborbitali molto più comuni ed economicamente accessibili di quanto non lo siano oggi.

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Come funziona il mezzo di Virgin Galactic

Per portare turisti nello spazio, Virgin Galactic ha sviluppato un mezzo che non assomiglia ad un razzo classico. Si tratta di un'astronave che viene prima agganciata sotto un aereo da trasporto, decolla da una pista tradizionale e guadagna quota per circa un'ora. Dopo aver raggiunto quota 15 chilometri, la navicella spaziale SpaceShipTwo viene staccata. In quel momento accende il suo motore per un'ascesa supersonica fino a superare gli 80 km di altitudine, ovvero il punto di frontiera con lo spazio per gli Stati Uniti. Il motore viene allora fermato e i passeggeri possono galleggiare in assenza di gravità fino ad un massimo di 90 km. Per ridiscendere, la navicella plana fino all'atterraggio. Virgin Galactic prevede l'avvio delle operazioni commerciali regolari ad inizio 2022, con l'obiettivo di effettuare 400 voli l'anno, in partenza da Spaceport America, la sua base nel Nuovo Messico. Al momento sono già stati venduti circa 600 biglietti, anche a celebrità di Hollywood, con un prezzo compreso tra 200 e 250 mila dollari.

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