Preservare la salute degli astronauti potenziando il microbiota intestinale

Scienze

La scoperta è di un gruppo di ricercatori coordinato dall’Università di Bologna.  Un’alimentazione che regoli i microbi dell’intestino potrebbe aiuterebbe ad affrontare i viaggi spaziali

Un nuovo studio internazionale guidato dall’Università di Bologna e pubblicato su Frontiers in Physiology ha individuato in una corretta alimentazione volta a regolare il microbiota intestinale, la chiave per proteggere gli astronauti dai rischi dei viaggi spaziali. Proprio i microbi, miliardi quelli nel nostro intestino (costituiscono oltre un chilo del peso corporeo), assolverebbero questo ruolo.

 

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I rischi per gli astronauti

 

Lo studio, ripreso da Global Science, indica che trascorrere lunghi periodi di tempo in assenza di gravità può avere molte controindicazioni. Ad esempio, uno dei rischi maggiori è rappresentato dalla prolungata esposizione alle radiazioni cosmiche, con conseguenze sul sistema nervoso centrale e le funzioni cognitive. A maggior ragione nelle prossime missioni, che saranno molto più lungo delle precedenti, “l'adattamento fisiologico al nuovo ambiente porta a cambiamenti nei diversi sistemi corporei, come i sistemi cardiovascolari e muscoloscheletrici, la salute metabolica e neurocomportamentale e la funzione immunitaria”. Per mantenere in salute i viaggiatori spaziali – si legge su Frontiers in Physiology - è necessario fornire una serie di contromisure per preservare la funzionalità del corpo. Le ultime ricerche che hanno scandagliato questo campo, riferiscono che l’alterazione del microbiota intestinale è rilevata in un grande numero di astronauti di ritorno sulla Terra dopo un viaggio spaziale, presentando un “aumento dei batteri associati all’infiammazione intestinale e una diminuzione di quelli con proprietà antinfiammatorie”. 

 

 

Contromisure nutrizionali per le prossime missioni

 

“I cambiamenti nel microbioma – commenta su Global Science Silvia Turroni dell’Università di Bologna, prima firma dello studio – portano molto probabilmente alla rottura dell’equilibrato e complesso rapporto tra i microbi e il loro ospite umano, con ripercussioni potenzialmente gravi sulla funzionalità dei sistemi corporei”. Parte da qui l’assunto che potenziare il microbiota intestinale garantirebbe una maggiore sicurezza, in vista anche delle future esplorazioni su Luna e Marte. “La letteratura suggerisce che le contromisure nutrizionali basate su prebiotici e probiotici – conclude - sono molto promettenti per proteggere i viaggiatori spaziali”.

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