Hubble, l’affascinante scatto dell'onda d'urto di una supernova. FOTO
ScienzeSi tratta del velo delicato e leggero drappeggiato nello spazio nei pressi della supernova Cygnus, o almeno di quello che ne resta. E’ situata nella costellazione settentrionale del Cigno, dove occupa un'area 36 volte più grande della Luna piena
Hubble, celebre telescopio spaziale la cui attività è coordinata dalla Nasa e dall’Esa, l’European Space Agency, ha inviato agli scienziati sulla Terra un nuovo, affascinante, scatto proveniente dallo spazio. Questa volta, come si può osservare sul sito ufficiale legato all’attività del telescopio, la fotografia ritrae quello che appare come un velo delicato e leggero drappeggiato nel cielo. Si tratta, in realtà, di una piccola sezione dell'onda d'urto della supernova Cygnus, situata a circa 2400 anni luce di distanza da noi.
Le caratteristiche della supernova
Il nome di quello che resta della supernova in questione, come spiegano gli esperti, deriva dalla sua posizione nella costellazione settentrionale del Cigno, dove occupa un'area 36 volte più grande della Luna piena. Nel raccontare la genesi di questo particolare oggetto cosmico, gli astrofisici spiegano che l'esplosione originale della supernova ha fatto detonare una stella morente circa 20 volte più massiccia del nostro Sole, in un periodo compreso tra i 10.000 e i 20.000 anni fa. Da quel momento in poi, ciò che è rimasto della stella si è praticamente espanso di circa 60 anni luce rispetto al suo centro. Una curiosità che riguarda la supernova è che l'onda d'urto generata ha sostanzialmente segnato il bordo esterno della stella e continua ad espandersi di circa 350 chilometri al secondo. L'interazione del materiale espulso e del materiale interstellare a bassa densità spazzato via dall'onda d'urto, sottolineano ulteriormente gli esperti della Nasa e dell’Esa, contribuisce a creare la caratteristica struttura a velo che si può osservare nell’immagine, da poco pubblicata sul web.
Il prezioso lavoro di Hubble
Il lavoro del telescopio Hubble è molto prezioso per studiare i fenomeni che riguardano lo spazio. Di recente, ad esempio, è riuscito a scoprire indizi più dettagliati su cosa ha permesso di oscurare dal novembre 2019 all’aprile 2020 Betelgeuse, una fra le stelle più brillanti del cielo. Una lunga campagna osservativa condotta in banda ultravioletta da Hubble ha permesso di capire che la responsabile è stata una nube di polvere prodotta a seguito di un’imponente emissione di plasma dalla stella stessa. Trovandosi a poco più di 700 anni luce da noi, gli effetti di questo fenomeno sono stati registrati solo tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, come hanno spiegato gli esperti, quando la luminosità della supergigante rossa della costellazione d’Orione è andata affievolendosi per poi tornare ai livelli di sempre, proprio nel mese di aprile.