In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

La sonda Nasa Osiris Rex mai così vicina all’asteroide Bennu: solo 40 metri

Scienze

La navicella ha eseguito la seconda manovra ed ora è sul percorso che la porterà a raccogliere i campioni dell’asteroide. Ritorno sulla Terra previsto nel 2023

Condividi:

La navicella spaziale Osiris Rex ha completato la seconda e ultima manovra della missione di campionamento facendo registrare una vicinanza mai raggiunta prima (130 piedi, circa 40 metri) dal cratere nell'emisfero settentrionale di Bennu. Un importante passo verso il touchdown, l’atterraggio della prima missione spaziale della Nasa - che riporta gli avanzamenti sul proprio blog - per il recupero e il ritorno sulla Terra di campioni della superficie di un asteroide.

La discesa fino a 40 metri dal suolo

 

Quattro ore dopo aver lasciato la sua orbita a un chilometro di altezza – si legge su Global Science, rivista online edita dall'Agenzia Spaziale Italiana - Osiris Rex ha eseguito la prima manovra di accensione del motore, detta del Checkpoint, a un’altitudine approssimativa di 125 metri sopra la superficie di Bennu. A quel punto la navicella è scesa per altri otto minuti. Con la seconda manovra, Matchpoint, Osiris Rex si è avvicinata di altri tre minuti, arrivando a soli 40 metri dal suolo: mai era stata così vicina alla superficie di Bennu. La navicella, che si trova a poco meno di 300 milioni di chilometri dalla Terra, è programmata dall'omonimo team per portare a termine le prove in autonomia e così farà anche ad ottobre quando inizierà a raccogliere i campioni dell’asteroide per portarli sul nostro pianeta. Questo perché la distanza fa sì che ci siano almeno 16 minuti di ritardo nella ricezione dei segnali radio che occorrerebbero per guidarla.

 

I ritardi per il Covid-19

 

Come segnalato dagli esperti dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) la sonda aveva completato con successo la prima prova, ma proprio nel momento in cui la missione era tecnicamente pronta a raccogliere il tanto agognato campione, il team che la gestisce ha subito dei rallentamenti a causa della pandemia da Covid-19. Quando è successo, Osiris Rex era arrivata a quota 65 metri: con la ripresa dei movimenti ne ha coperti altri 25 ed è a un passo dal suolo dell’asteroide. Il corpo celeste in questione è Bennu, un near-Earth di tipo Apollo di circa 500 metri di diametro. Un asteroide carbonaceo, ossia primitivo, simile a quelli che – 4,6 miliardi di anni fa – hanno portato l’acqua sulla Terra permettendo lo sviluppo della vita. “Per questo lo studio di Bennu è così importante: è un po’ come andare alla ricerca delle nostre remote origini” conclude l’Inaf. Se tutto andrà come previsto i campioni della superficie di Bennu arriveranno sulla Terra il 24 settembre 2023, assicura la Nasa.