Si tratta di uno dei fenomeni astronomici più significativi, osservabili nei cieli estivi, insieme allo sciame delle Perseidi che si verifica invece nella celebre "Notte di San Lorenzo"
Tra le protagoniste dei cieli di luglio ci sono le Delta Aquaridi, tra le stelle più luminose della costellazione dell’Acquario e alcuni tra gli oggetti cosmici più facilmente visibili ad occhio nudo in questo periodo, anche senza la necessità di apparecchiature sofisticate. Come spiega l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) queste stelle sono visibili nel periodo che va dal 12 luglio al 23 agosto, con un picco probabile attorno al 29-30 luglio.
L’origine del nome
Probabilmente, scrivono gli esperti, provengono dalla cometa 96P Machholz, che passa vicino al Sole ogni cinque anni. Il loro nome, specifica ancora l’articolo dell’Inaf, deriva proprio dalla terza stella più luminosa nella costellazione dell’Acquario, la stella delta, che è il radiante dello sciame. Le sue meteore, che si aggirano tra le 10 e le 20 all’ora e sono maggiormente visibili tra le 2 e le 3 di notte. Sono meno intense rispetto ad altri sciami e si vedono meglio nell’emisfero australe.
L’altro evento estivo
L’evento più atteso del periodo estivo, comunque, è rappresentato dalla classica “Notte di San Lorenzo”. Il fenomeno è legato allo sciame meteorico delle Perseidi, il cui picco è previsto tra l’11 e il 12 agosto, ma rimarrà visibile sino al 26 dello stesso mese, così come segnala ancora l’Inaf. Il famoso sciame, raccontano gli esperti, si verifica quando la Terra incontra i frammenti lasciati dalla cometa Swift-Tuttle, che impiega circa 133 anni per orbitare attorno al Sole. La caratteristica pioggia di stelle è ben visibile alzando gli occhi verso la volta celeste e, di solito, durante il picco si possono osservare tra le 160 e le 200 scie luminose ogni ora. Il numero così alto di scie, rende quello della “Notte di San Lorenzo” come uno tra i fenomeni più attesi dagli appassionati, oltre che più semplice da osservare, tra tutti i fenomeni astronomici che si verificano sul nostro pianeta nel corso della sua rivoluzione intorno al Sole. In questo caso i frammenti viaggiano ad una velocità di circa 250mila chilometri all’ora e si disintegrano a poco più di 100 chilometri dalla superficie terrestre.
Lo spettacolo nei cieli
Alcuni di questi frammenti, spiega un articolo apparso sul sito dell’Università di Catania, sono evidentemente più grossi rispetto agli altri e, una volta entrati nell’atmosfera, producono uno spettacolare “bolide” con una vasta tipologia di colori, forme e lunghezze delle scie, che possono rimanere visibili nel cielo anche per alcuni minuti. La zona del cielo da dove sembrerà provenire lo sciame di stelle cadenti si trova nella costellazione di Perseo situata a Nord-Est. Va presa come riferimento la costellazione a forma di W, cioè quella di Cassiopea.