Parmitano ha parlato delle missioni verso la Luna e il pianeta rosso nel corso del collegamento da Houston organizzato dall’Asi e dall’Esa per presentare i risultati degli esperimenti italiani realizzati durante la missione Beyond
L’uomo metterà mai piede su Marte? Secondo l’astronauta Luca Parmitano questo sogno potrebbe diventare realtà tra 25 anni. Per il momento, tuttavia, sarà necessario accontentarsi delle informazioni fornite dalle sonde come Al-Amal (nota anche come “Hope” o “Speranza”), il cui lancio, avvenuto il 19 luglio, ha aperto le porte a una stagione estiva ricca di missioni verso il pianeta rosso. “Se entro una decade andremo sulla Luna, nel prossimo quarto di secolo credo che diventerà possibile andare su Marte”, ha dichiarato AstroLuca durante il collegamento da Houston organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per presentare i risultati degli esperimenti italiani realizzati durante la missione Beyond.
Il cammino verso il pianeta rosso
“Portare l’uomo su Marte è una scelta politica. Le grandi agenzie spaziali, tra cui quella italiana, devono mettersi d’accordo su un progetto valido e creare la base per un aggregamento globale che porti nelle prossime decadi l’uomo sul pianeta rosso”, ha aggiunto Parmitano. L’astronauta ha però sottolineato che è importante fare un passo alla volta. “Gli astronauti devono avere molta pazienza. Nello spazio è meglio la gallina domani che l’uovo oggi, cioè non è importante quanto presto volerai, ma quanto sarà grande il contribuito che potrai dare a una missione. Sono convinto che il progetto lunare abbia la priorità: è un passo indispensabile per l’esplorazione interplanetaria”.
Il ritorno sulla Luna
Rispondendo a chi gli ha chiesto se gli piacerebbe andare sulla Luna, Parmitano ha risposto così: “Ogni astronauta sogna di volare nello spazio, ma il mio compito è essere la persona giusta per la prossima missione, che sia di breve durata, di lunga durata, sulla Luna o da un’altra parte, qualsiasi sarà il mio futuro lo affronterò”. Ha poi sottolineato che, da parte sua, c’è la volontà di dare ogni contributo possibile al progetto. Anche Giorgio Saccoccia, il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha spiegato che la Luna ha la priorità rispetto a un’eventuale missione su Marte. Nei prossimi anni, le principali agenzie spaziali cercheranno di tornare sul satellite della Terra per restarci e colonizzare la Stazione Orbitale Lunare. “È un progetto che richiede un impegno importante e come Italia stiamo agendo per contribuirvi. Ci saranno possibilità per gli astronauti europei e speriamo anche per un italiano. Il progetto Artemis della Nasa per riportare l’uomo sulla Luna è organizzato in maniera tale che il passo successivo sia Marte: tecnologicamente siamo molto vicini a poterlo fare, si tratta di trovare la volontà e le risorse in ambito internazionale”.