Spazio, all'Italia contratti per 1,5 miliardi per l'esplorazione di Luna e Marte. FOTO
Il nostro Paese conquista la leadership di importanti programmi nei settori dell'osservazione della Terra e dell'esplorazione del satellite e del Pianeta Rosso. Continua così la storia italiana nei programmi di esplorazione spaziale, iniziata nel 1964 con il lancio del primo satellite, la creazione dell'Agenzia spaziale italiana, progetti autonomi e importanti collaborazioni con Nasa ed Esa
Oltre 1,5 miliardi di euro per l'industria spaziale italiana, e la leadership di importanti programmi nei settori dell'osservazione della Terra e dell'esplorazione di Luna e Marte. Lo ha deciso l'Agenzia spaziale europea (Esa) che ha assegnato i primi contratti relativi ai programmi recentemente approvati
L’Italia protagonista della prima stazione spaziale commerciale
Nell'ambito del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus, i consorzi industriali guidati dall'Italia si sono aggiudicati le due missioni più costose: Rose-L e Cimr, guidate entrambe da Thales Alenia Space Italia, con la partecipazione di Ohb Italia per la realizzazione dello strumento della missione Cimr
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Le aziende italiane avranno un ruolo importante anche nelle altre Sentinelle (le missioni del programma Copernicus), tra le quali il più importante è quello di Leonardo per la realizzazione dello strumento di osservazione iperspettrale per la missione Chime
Storia dell'Esa, l'Agenzia spaziale europea
L'ltalia si è aggiudicata anche il contratto per la realizzazione dell'I-Hab, il modulo abitativo per il Lunar Gateway, la stazione orbitante lunare che sarà operativa a partire dal 2024 intorno alla Luna, frutto della collaborazione tra Nasa ed Esa nell'ambito del programma Artemis di ritorno alla Luna (nella foto, un'illustrazione del progetto)
Nell'ambito della missione European Return Orbiter, il contributo europeo alla missione internazionale Mars Sample Return, le aziende italiane hanno avuto l'affidamento di contratti per la realizzazione di elementi essenziali come il modulo di inserzione in orbita marziana, i sistemi di telecomunicazione, le attività di integrazione dell'intera sonda spaziale (che sarà assemblata e preparata per il lancio negli stabilimenti Thales Alenia Space di Torino)
Nell'ambito della missione Hera destinata allo studio di un asteroide, sono stati attribuiti contratti per la realizzazione di importanti sistemi di bordo, quali il sistema di potenza elettrica (assegnato a Ohb Italia) e la propulsione (assegnata ad Avio)
La storia dell'Italia nello spazio comincia nel 1964, con il lancio del satellite San Marco 1 per lo studio dell'atmosfera terrestre, in collaborazione con la Nasa. San Marco 1 è stato il primo della serie e venne utilizzato per ricerche sulla ionosfera
Nel 1975 l'Italia partecipò al lancio del Cos-B, la prima missione dell'Esa. Si trattava di un satellite per analizzare i raggi gamma (burst) provenienti da stelle e altri corpi celesti. Il nostro Paese contribuì realizzando alcuni strumenti per l'elaborazione dei dati
Insieme alla Nasa e alla Germania, nel 1994 l'Italia partecipò alla progettazione dello Spaceborne Imaging Radar (SIR), installato sullo Space Shuttle Endeavour, e con lo scopo di realizzare una precisa mappatura della Terra. Grazie alla missione vennero scoperti, tra le altre cose, canali fluviali nascosti nel Sahara e segmenti nascosti della Muraglia cinese
L'Italia costruì tre avanzatissimi specchi del telescopio spaziale a raggi-X XMM-Newton, lanciato dall'Esa nel 1999. Si trattò del più grande satellite scientifico costruito in Europa e il più potente della sua categoria. Nell'immagine, il collasso di una stella massiccia fotografato dal telescopio
Nel corso degli anni l'Italia ha agganciato tre moduli alla Stazione spaziale internazionale. Il primo fu Leonardo nel 2001 (nella foto a destra), che successivamente fu modificato per restare agganciato in modo permanente, seguito da Donatello e Raffaello. Vennero utilizzati fino al 2011 per lo scambio di attrezzature e rifiuti tra l'Iss e la Terra
Altra importante partecipazione per l'Italia fu quella tra l'ottobre 2002 e il novembre 2004 nel lancio delle missioni INTEGRAL e Swift (Swift Gamma Ray Burst Explorer), due satelliti realizzati per studiare buchi neri e lampi gamma
La missione dell'Esa Venus Express, nata per analizzare superficie e atmosfera di Venere e operativa tra il 2005 e il 2014, vide il contributo dell'Italia con due importanti strumenti equipaggiati a bordo della sonda
Sempre nel 2005 l'Italia prese parte anche ai progetti per lo studio di Marte, contribuendo al Mars Reconnaissance Orbiter, sonda della Nasa. A bordo della sonda lo SHARAD, un radar italiano designato alla ricerca di acqua e ghiaccio (nella foto, un'illustrazione della Nasa dello SHARAD)
L'Italia ha partecipato anche alla missione congiunta Nasa-Esa-Asi della sonda Cassini, che per 20 anni ha esplorato Saturno, le sue lune e i suoi anelli
La sonda ha concluso la sua missione con il "gran finale" del 15 settembre 2017, con il rientro nell'atmosfera di Saturno per essere così disintegrata
Nel 2009 l'Italia ha partecipato alle missioni dei satelliti Planck Surveyor e Herschel Space Observatory, che hanno fornito informazioni preziose sull'origine dell'universo, studiano la radiazione cosmica di fondo, la formazione delle galassie e la composizione chimica di stelle e altri corpi celesti
Un altro importante risultato per l'industria spaziale italiana è quello del 12 novembre 2014 con l'atterraggio del lander Philae, a bordo della sonda Rosetta, sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Il lander è stato costruito dall'Asi in collaborazione con Germania e Francia. Philae ha inviato bellissime immagini e dati del corpo celeste
Nel 2016 non è andata a buon fine invece la missione del lander Schiapparelli, progettato e costruito in Italia da Thales Alenia Space per atterrare su Marte e studiare la sua superficie: il mezzo si è schiantato sul pianeta
Non sono mancati nemmeno astronauti italiani nello spazio. Umberto Guidoni , oltre ad aver partecipato a due missioni della Nasa a bordo dello Space Shuttle, nel 2001 è stato il primo astronauta europeo a visitare la Stazione spaziale internazionale
Importante anche il lavoro di Paolo Nespoli, che alla fine del 2010 è stato il primo italiano a partire per una missione di lunga durata a bordo dell'Iss. Nespoli è stato nello spazio per tre volte, nel 2007, nel 2010-2011 e nel 2017. È rimasto nello spazio per 313 giorni, 2 ore e 36 minuti
Samantha Cristoforetti è stata la prima donna italiana negli equipaggi dell'Esa, di cui è entrata a far parte nel 2009. Nel 2014 ha raggiunto la Stazione spaziale internazionale: è stata la prima missione di una donna italiana nello spazio
Nel 2019, Luca Parmitano ha partecipato alla missione Beyond, diventando il primo italiano ed il terzo europeo ad assumere il comando della Stazione spaziale internazionale. Nel 2013 era stato anche il primo connazionale impegnato in un EVA, una passeggiata spaziale