Storia dell'Esa, l'Agenzia spaziale europea

Scienze
Un razzo dell'Esa lanciato dalla base di Baikonur, in Kazakistan (Getty Images)
GettyImages-Esa_razzo_Baikonur

Dagli albori negli anni Cinquanta alle missioni odierne – Iss, Cassini e altre sonde e satelliti – passando per il 1980, anno in cui è divenuta operativa

La European space agency, per tutti Esa, è stata istituita ufficialmente nel 1980 da undici Paesi europei (oggi sono 22), tra cui l'Italia. Ma le sue origini risalgono agli anni Cinquanta.

La storia dell'Esa

In piena Guerra fredda l'Europa, per volontà del fisico italiano Edoardo Amaldi e del francese Pierre Auger, si trovò a discutere l'ipotesi di fondare un’agenzia europea per lo spazio. Obiettivo: creare un organismo votato alle politiche spaziali che potesse essere competitivo a livello internazionale, superando le debolezze dei singoli Stati e rendendosi autonomo rispetto ai due blocchi formati da Usa e Unione Sovietica. Nel 1962 – a cinque anni dal lancio dello Sputnik, di cui di recente è ricorso il 60esimo anniversario - sei paesi europei (Italia, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito) più il Canada istituirono l'European Launcher Development Organisation (Eldo). Le basi per la costituzione dell'Esa sono state poste nel 1973, anno in cui venne firmato l’accordo che ne stabiliva i principi costitutivi, ratificato nel 1975 a Parigi.

Cos'è l'Esa?

Proprio a Parigi ha la sua sede principale l'Esa, divenuta operativa nel 1980 con l’adesione, rispetto ai sei membri originari, di altri cinque Stati: Danimarca, Irlanda, Spagna, Svezia e Svizzera. Da statuto, i fini dell'Agenzia spaziale europea sono quelli di coordinare le risorse finanziarie e intellettuali dei Paesi membri e promuovere la cooperazione nella ricerca spaziale e nelle sue applicazioni "per fini esclusivamente pacifici". Oggi, dopo l'adesione di altri undici Stati (Austria, Estonia  Finlandia, Grecia, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania e Ungheria), i membri sono diventati 22. A questi si affiancano un membro associato (la Slovenia) e il Paese osservatore, il Canada, partner importante per l’organizzazione e la nascita dell'Agenzia fin dalle sue origini. Oltre alla sede parigina, l'Esa ha altri centri di ricerca: l’Estec (European Space Research and Technology Center) di Noordwijk, nei Paesi Bassi, l’Esrin (European Space Research Institute) di Frascati, vicino a Roma, l'Esoc (European Space Operation Center), l’Eac (European Astronaute Center) in Germania e l’Esac (European Space Astronomy Center) in Spagna. La base di lancio più usata dall'Agenzia si trova a Kourou, nella Guyana francese.

Le missioni spaziali

Tra gli anni Settanta e gli Ottanta, l'Agenzia spaziale europea ha saputo inserirsi nella fase di stallo delle due superpotenze Stati Uniti e Urss, diventando la prima a costruire un telescopio orbitale – il Cos-B (1975), "predecessore" del più famoso Hubble della Nasa (cui l'Esa ha comunque dato il suo contributo) – e a studiare le comete e la mappatura delle stelle. Fra i progetti più famosi lanciati dall’Agenzia ricordiamo la sonda Rosetta, l’osservatorio spaziale SOHO (in collaborazione con la Nasa) e le sonde Mars Express e la Cassini (sempre con la Nasa), giunta al termine del suo viaggio con il "Grand Finale". Tra i successi più recenti, oltre al ritorno dell'astronauta italiano Paolo Nespoli (con la missione "Vita" dell'Asi) a bordo della Stazione spaziale internazionale, anche il lancio del satellite Sentinel-5p, che controllerà l’inquinamento atmosferico del nostro pianeta.  

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