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Onde Gravitazionali, Giovanni Losurdo guiderà la collaborazione Virgo

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Il dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) è stato scelto per prendere il posto dell’olandese Jo van den Brand dell’Università di Maastricht, che era in carica dal primo maggio 2017 

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Dal primo maggio 2020, Giovanni Losurdo, dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) presso la sezione di Pisa, guiderà la collaborazione internazionale Virgo, il rilevatore europeo situato a Cascina (in provincia di Pisa) che, assieme all’americano Ligo, ha permesso di scoprire le onde gravitazionali. Il ricercatore è stato scelto per prendere il posto dell’olandese Jo van den Brand dell’Università di Maastricht, che era in carica dal primo maggio 2017. Virgo fa parte dell’Osservatorio gravitazionale europeo e coinvolge 550 studiosi di oltre 100 Università di dieci Paesi. “Adesso ci aspettano nuove sfide, a partire da un significativo aggiornamento tecnologico del rilevatore”, dichiara Losurdo. Il ricercatore ha lavorato all’esperimento Virgo fin dagli anni ’90 e dal 2009 al 2017 è stato Project Leader di Advanced Virgo, il programma di potenziamento del rilevatore che nell’agosto 2017 ha permesso la nascita dell’astronomia multimessaggera, nella quale i fenomeni astronomici vengono studiati tramite l’analisi di vari tipi di segnali.

Verso l’Einstein Telescope

“Tramite l’aggiornamento di Virgo puntiamo, nella prossima fase di presa dati, a esplorare una porzione di cosmo sempre più grande, osservando ad esempio fusioni di stelle di neutroni fino a 300 milioni di anni luce da noi”, aggiunge Losurdo. “Un altro obiettivo è rendere sempre più efficaci le collaborazioni e le relazioni con le altre comunità di fisica e astronomia, per comprendere sempre meglio la fisica dietro gli eventi che riveliamo, per lo sviluppo dell’astronomia multimessaggera e la messa a punto delle tecnologie per un rilevatore di nuova generazione, il progetto Einstein Telescope”, prosegue il ricercatore.

La fusione di due stelle di neutroni

All’inizio del 2020, durante il convegno della Società Astronomica Americana sono stati presentati i dati di un impulso rilevato lo scorso 25 aprile dalla rete di rilevatori formata da Virgo e Ligo, riconducibile alla fusione (coalescenza) di due stelle di neutroni e proveniente da 500 milioni di anni luce di distanza dalla Terra. Le ricostruzioni dei ricercatori indicano che i due astri si sono fusi fino a formare un oggetto cosmico, probabilmente un buco nero.