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Super biomateriale che rigenera le ossa: la scoperta parla italiano

Scienze

Il particolare processo innovativo è stato messo a punto dagli specialisti del dipartimento di ingegneria meccanica, chimica e dei materiali dell’Università di Cagliari, in collaborazione con i colleghi di Tolosa 

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Rigenerare in minor tempo possibile le ossa attraverso un processo particolarmente innovativo basato su una tecnologia che permette al biomateriale che deve essere riassorbito di avere una maggiore stabilità. E’ su questo processo che si è basata l’importante scoperta degli specialisti del dipartimento di ingegneria meccanica, chimica e dei materiali dell’Università di Cagliari, raccontata in copertina dalla prestigiosa rivista scientifica “Journal of Materials Chemistry B”.

I dettagli dello studio

A spiegare i dettagli della scoperta è Roberto Orrù, uno degli specialisti coinvolti nello studio che hanno potuto contare anche sulla collaborazione dei colleghi di Tolosa. “Nel campo della rigenerazione ossea è necessario avere a disposizione biomateriali altamente riassorbibili e reattivi capaci di innescare rapidamente la neoformazione del tessuto osseo. Sebbene i meccanismi di mineralizzazione ossea non siano ancora stati completamente chiariti, studi in letteratura suggeriscono che la formazione di nuovo materiale osseo possa coinvolgere precursori a base di fosfato di calcio amorfo (Acp)”, racconta l’esperto. Il lavoro dei ricercatori italiani, infatti, si inserisce proprio in questo contesto e risulta particolarmente meritevole perché per la prima volta in assoluto è stato sviluppato “un processo basato sulla tecnologia di Spark plasma sintering (Sps) che consente di ottenere il prodotto desiderato”, spiegano dall’ateneo sardo. “Abbiamo introdotto all’interno dell’apparecchiatura Sps, la prima in Italia disponibile nel nostro ateneo dal 2003, polveri di fosfato di calcio amorfo dopato con ioni carbonato”, ha raccontato ancora il professor Orrù. Il procedimento di densificazione delle polveri di partenza, attraverso Sps, ha quindi consentito di superare l’instabilità termica di tali sostanze permettendo condizioni “che ne preservassero il relativo carattere di metastabilità”.

La riduzione dei tempi di rigenerazione ossea

La soddisfazione per la scoperta arriva anche dalle parole del professor Giacomo Cao, direttore del dipartimento di ingegneria meccanica, chimica e dei materiali presso UniCa. “Il lavoro si colloca nell’ambito della sfida tesa ad ottenere una nuova famiglia di composti a base di fosfato di calcio amorfo con sempre maggiore reattività e capacità di bioriassorbimento che consentano di diminuire significativamente i tempi dei processi di rigenerazione ossea”, ha spiegato.